domenica 21 luglio 2013

Mamma Olga ha bruciato davvero i quadri?



19/07/2013
La mamma che bruciò Picasso

massimo gramellini


Una donna di nome Olga Doganu ha ammesso di avere arrostito sette capolavori rubati al museo di Rotterdam, fra cui la «Testa d’Arlecchino» di Picasso, per cancellare le prove della colpevolezza del figlio. La vicenda è destinata a segnare una tappa importante nella storia del mammismo iperprotettivo. La libertà di un figlio, ancorché mascalzone, vale più o meno di un Picasso al forno?

Di fronte a interrogativi di tale portata, lo scribacchino si fa rispettosamente da parte, concedendosi tutt’al più qualche riflessione laterale. Mamma Olga era consapevole dell’enormità artistica dell’infornata, oppure avrà pensato che quegli occhi sconnessi e quelle labbra contorte fossero il parto di uno studente affetto da reumatismi alla mano? Quanto vale, al borsino dei sentimenti offesi, il dolore del direttore del museo, straziato dalla perdita di ben sette figli, che ha denunciato la donna per crimini contro l’umanità? E se il mammismo della Doganu fungesse da schermo a una furbizia atavica, capace di confezionare una bugia depistante perché in realtà il Picasso sano e salvo sta strabuzzando gli occhi nella villa del miliardario che ne ha commissionato il furto? A quest’ultima domanda potrebbe rispondere solo un segugio come Alfano. Sempre che il miliardario non sia kazako.


 
Pompei
Gianni Soria

Nota :
I dipinti rubati erano quasi tutti opere di autori molto famosi: un Picasso (“Testa di Arlecchino”, 1971), un Gauguin (“Ragazza davanti a una finestra aperta”, 1898), un Matisse (“Ragazza che legge in bianco e giallo”, 1919), un quadro di Lucian Freud del 2002 (“Donna con gli occhi chiusi”) e due di Claude Monet (“Il ponte di Waterloo a Londra” e “Il ponte di Charing Cross a Londra”). Il settimo quadro era un autoritratto del pittore olandese Meyer de Haan, del 1890 circa. (fonte)







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PS: Nell'ipotesi che effettivamente la mamma abbia bruciato i quadri, la cosa mi riempe di tristezza infinita e mi fa pensare a quanto bisogna lavorare sull'educazione , sull'insegnamento dei valori dei beni culturali ma anche delle persone. Proprio un anno fa un'altra donna una parrocchiana spagnola, con una profonda ignoranza, ma tanta buona volontà, aveva restaurato un affresco rovinandolo completamente.

Il restauro della parrocchiana


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