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giovedì 13 agosto 2020

Kamala Harris candidata alla vicepresidenza americana per i democratici



 Enter Kamala Harris.

Lars West Johnsen skriver:

https://www.dagsavisen.no/debatt/kommentar/joes-valg-1.1756293

Siri Dokken


My cartoon in this morning’s ⁦

@thetimes

 https://thetimes.co.uk/edition/comment/morten-morland-times-cartoon-august-13-2020-zk2d02pws

Morten Morland



Nasty Kamala 

by Steve Sack, The Minneapolis Star-Tribune, MN


 Kamala Harris pick 

by Adam Zyglis, The Buffalo News, NY


 Kamala Harris 

by Joe Heller, PoliticalCartoons.com



THRILLED with Kamala Harris pick.... good going Joe!!!! WHAT A TEAM to rebuild the great country.

Deb Milbrath



Presidential campaign

Democratic presidential candidate Joe Biden picks Kamala Harris as his running mate.

Paolo Calleri

https://cartoonmovement.com/cartoon/presidential-campaign-0



Killer Heels

Kamala Harris wont settle for just the U.S vice-presidency. She sees an opportunity to impose her party's far-left agenda on America and only moderate, demented Joe Biden potentially stands in the way. In the unlikely event that Biden somehow manages to win the election on the 3rd of November I would advise him to watch his political (and physical) back leading up to inauguration day, and early on in his tenure.

Et tu, Brutus?

A negative space cartoon.

Pete Krainer

https://cartoonmovement.com/cartoon/killer-heels


Kamala Harris

Maria Picassó Piquer



Ma chi è Kamala Harris?

La 55enne è stata cresciuta in California dalla madre indù, dopo il divorzio dal padre di origine giamaicana. Insieme alla sorella, è cresciuta immersa nella cultura afroamericana di Oakland e ha fatto anche molti viaggi in India.

La Harris ha trascorso quattro anni alla Howard University e poi ha conseguito la laurea in legge all'Università della California.

Dopo aver iniziato la sua carriera nell'ufficio del procuratore distrettuale della contea di Alameda, nel 2003 è diventata miglior procuratore di San Francisco. È stato un momento storico essere la prima donna e la prima persona di colore a ricoprire la carica di procuratore generale dello Stato sulla costa occidentale.

L'anno scorso la sua candidatura alla presidenza è stata accolta con entusiasmo, ma non è riuscita a rispondere a tutte le domande su questioni importanti come la sanità. Ha comunque dato prova delle sue capacità di procuratore durante i dibattiti.

La sua corsa alla presidenza è terminata a dicembre, ma ora si trova nella posizione perfetta per rappresentare coloro che sono ai margini.


lunedì 27 gennaio 2020

Giorno della memoria 2020 e 75 anno della liberazione di Auschwitz

#GiornoDellaMemoria
Marilena Nardi



"La Nene, la Carla e la Luciana", un racconto di Franco Salamini per Il Fiore del Partigiano, edizione dedicata al Giorno della Memoria 2020.

"(...) Ci hanno spinto giù dal vagone, in mezzo ad una gran confusione, centinaia di persone in un grande spiazzo. Ci hanno separati: il papà da una parte, la mamma io e la Carla da un’altra. Poi ci avrebbero divise anche da lei. Ci hanno fatto mettere in fila, davanti a noi uomini in divisa con i cani lupo che ci abbaiavano contro. (...)"

*
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell'Olocausto. È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria. La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l'Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell'Olocausto.

Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.


E proprio da Aschwitz è arrivato oggi, durante la cerimonia degli ultimi testimoni, un monito un disperato avvertimento:
" Non sarai indifferente!"
Marian Turski, 93 anni, ha parlato per così tanti dei suoi compagni sopravvissuti quando ha emesso quello che equivaleva a un avvertimento finale a una razza umana che presto mancherà di testimonianza diretta delle profondità a cui l'umanità può affondare. Ha spiegato che "Auschwitz non è caduto dal cielo" ma è stata la destinazione raggiunta dopo mille passi più piccoli, ognuno dei quali ha messo a nudo una sola minoranza della sua dignità e umanità. Dopo la Shoah, Turski disse: "L'undicesimo comandamento è: non sarai indifferente".

Questa non era una semplice banalità, un semplice pappagallo di banalità "mai più". Era molto più mirato di così. "Non essere indifferente quando una minoranza è discriminata", ha detto, chiarendo che ha incluso l'Europa orientale in questa ingiunzione. Sembrava un rimprovero a Viktor Orbán in Ungheria, seduto in seconda fila, così come al suo stesso governo in Polonia , insieme a quello degli Stati Uniti di Donald Trump. "La democrazia dipende dai diritti delle minoranze protette", ha affermato Turski, per non avere dubbi.

*



E' la Giornata della Memoria, ma gli episodi di razzismo e intolleranza sono sempre più frequenti.
(Cartoon Arts International e Cartoon Movement)
Marco De Angelis


Primo Levi
Marilena Nardi

Primo Levi,
Se questo è un uomo, 1947

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.

#PrimoLevi , #SeQuestoèunUomo , #GiornataDellaMemoria , #GiornoDellaMemoria , #Olocausto, #Shoah





COLTIVIAMO LA MEMORIA!
-------------
AfNews QUA:
http://www.afnews.info/wordpress/2020/01/23/coltiviamo-la-memoria-2/
Moise


Paride Puglia



#olocausto #GiornodellaMemoria #Shoah #antisemitismo #Antifa #auschwitz #campidiconcentramento #vignette #satiraneurodeficiente
Airaghi


Auschwitz - Will we remember?
#Auschwitz75
#auschwitz
#holocaust
#auschwitzbirkenau
#shoah
#history
#HolocaustMemorialDay
#StandTogether
#OnThisDay
Niels Bo Bojesen


Mauro Biani



75th anniversary of the liberation of Auschwitz: never again!
by Cartooning for Paece
A week marked by the moving memory of the intolerable extermination of 6 million Jews, orchestrated by Nazi Germany during the Second World War, of which the Auschwitz camp is one of the main symbols.
On 27 January 1945, the Red Army liberated nearly 7,000 deportees from what was one of the largest death camps. 75 years later, the duty of remembrance, as time passes and the survivors die out, becomes imperative.
The international community gathered this week in Jerusalem (Israel) and Auschwitz (Poland) to remember … At a time when anti-Semitism is on the rise around the world, we must say it again: “Never again!”


Kichka (Israël)
Le travail rend libre / Work makes you free


Hall (Etats-Unis / USA)
À cette époque là, on a promis à des millions de soi-disant "indésirables" un traitement "humain"...


Pek (Australie / Australia)
Le travail rend libre / Work makes you free


Rayma (Venezuela)
Plus jamais ça


Izel (Turquie / Turkey)



Kichka (Israël)


Kichka (Israël)
Simone Veil (1927-2017), femme d'Etat française, rescapée d'Auschwitz / Simone Veil (1927-2017), French stateswoman, Auschwitz survivor


Langer (Argentine / Argentina)
Et maintenant, vous le savez! Désormais, fini les blagues sur Auschwitz et la banalisation de la Shoa! / And now you know! From now on, no more jokes about Auschwitz and the trivialization of the Shoah!


Maarten Wolterink (Pays-Bas / Netherlands)
No my dear, your great grandmother is not sad because of you - 75 years of freedom


Giannelli (Italie / Italy)
Plus jamais ça / Never again

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Giornata della memoria













giovedì 2 maggio 2019

Per Musa Kart

Continua la solidarietà degli artisti per Musa Kart

#FreeMusaKart
Per Musa Kart
© GIO / Maria Grazia Quaranta


For Musa Kart
Bernard Bouton



An Eraser for Musa Kart    Luca Garonzi
Musa Kart returns to jail



Cell Block 2HB / Free Musa Kart    Pete Kreiner
Turkish cartoonist Musa Kart has been returned to prison after an appeals court upheld his jail sentence.
.
http://voiceproject.org/takeaction/free-musa-kart/
27 Apr 2019



Musa Kart : Egalité pour tous les dessinateurs de Presse:Solidarité, ! Liberté!
Joe Bonfim

Nota:

La famiglia di Kart Musa ha fatto precise richieste di come devono essere questi cartoon di solidarietà.  Le vignette saranno più efficaci se potranno essere viste e utilizzate dai colleghi turchi. Per questo motivo le indicazioni fornite dalla famiglia Kart l'ultima volta che c'è stata una richiesta di cartoni animati #FreeMusaKart sono ancora applicabili. In particolare, i cartoon  hanno meno probabilità di essere usati in Turchia se includono:
-rappresentazioni  di Erdoğan come mostro, animale o oggetto.
-minareti o altre iconografie islamiche
-le immagini della bandiera turca infiammano, sporche o comunque deturpate o distrutte o distrutte
Consigliamo che il soggetto principale delle vignette dovrebbe essere Musa stesso, non i suoi carnefici.

 The cartoons will be most effective if they can be seen and used by colleagues in Turkey. For this reason the guidance given by the Kart family the last time there was a request for #FreeMusaKart cartoons is still applicable. Specifically, cartoons are less likely to be used in Turkey if they include:
—transformative portrayals of Erdoğan as a monster, animal or object
—minarets or other Islamic iconography
—depictions of the Turkish flag ablaze, soiled or otherwise defaced or destroyed

We advise that the main subject of the cartoons should be Musa himself, not his tormentors.

 Les caricatures seront plus efficaces si elles peuvent être vues et utilisées par des collègues en Turquie. Pour cette raison, les conseils donnés par la famille Kart la dernière fois qu'il y a eu une demande de dessins animés #FreeMusaKart sont toujours applicables. Plus précisément, les caricatures sont moins susceptibles d'être utilisées en Turquie si elles comprennent :
-des représentations transformatrices de Erdoğan comme un monstre, un animal ou un objet
-minarets ou autres iconographies islamiques
-les représentations du drapeau turc en flammes, souillées ou défigurées ou détruites d'une autre manière

Nous conseillons que le sujet principal des caricatures soit Musa lui-même, et non ses bourreaux.


martedì 1 gennaio 2019

I post più popolari del 2018

I post più popolari del 2018

di Fany-Blog

Amici cari grazie di avermi seguita per tutto il 2018!
ed un grazie particolare a Francisco Punàl Suarez per l'aiuto speciale.

Totale post editi 188.


Primo in classifica




Marilena Nardi: "Disegnatori del mondo date un segnale forte"


Secondo

mercoledì 15 agosto 2018

Catastrofe a Genova: crolla il ponte Morandi

"Acqua che non si aspetta altro che benedetta, 
 Acqua che porta male sale dalle scale sale senza sale sale, 
 Acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte".

(F. De Andrè)




Ponte Morandi a Genova. Solo una questione di tempo.
Marilena Nardi



Ci son passato poche volte, l'ultima, però, non tanto tempo fa, ma è tutto il giorno che non riesco a non pensare che all'orrore che ti avvolge, all'angoscia che ti attanaglia, al vuoto che ti inghiotte, mentre il terreno svanisce da sotto la tua vettura, l'orizzonte scompare all'improvviso e di tutti i tuoi sogni, i tuoi progetti, le tue speranze in una frazione di secondo rimane solo un remoto barlume di possibilità.

(Augusto Rasori)




#Genova #crollo Fino a qui. Per @ilmanifesto
Mauro Biani



Cemento tarmato.
 Le tarme divorano ponti e maglioni. 
I buchi dei primi lasciano voragini di dolore.
 Non rammendabili.

(Ivano Sartori)






Genova, Italy    Paolo Lombardi
.
14 Aug 2018


Antonio Brencich, il docente di Ingegneria dell’università di Genova da anni era critico del ponte Morandi, e che da ieri è estesamente citato da giornali e televisioni, ha dato delle interviste al Corriere della Sera e all’edizione locale genovese di Repubblica. Brencich ha detto che i problemi del ponte sono gli stessi degli altri due costruiti con la stessa struttura negli anni Sessanta, sulla baia di Maracaibo in Venezuela e in Libia. Quello in Venezuela crollò dopo essere stato urtato da una petroliera nel 1964: «Morandi non mise in conto che una nave potesse sbagliare campata. Due anni dopo una petroliera si incastrò sotto la più bassa. Ci furono sette morti. Era un ingegnere di grandi intuizioni ma senza grande pratica di calcolo», ha spiegato Brancich
«Quel tipo di ponte, a cavalletto bilanciato, ha un’estrema vulnerabilità al degrado» ha detto Brencich, spiegando che «Morandi aveva sbagliato il calcolo della “deformazione viscosa”, quello che succede alle strutture in cemento armato nel tempo».
(fonte)




di Pietro Vanessi


Italian Bridge Collapse    Pete Kreiner
At least 35 persons have died because of a bridge collapse in Italy.
15 Aug 2018


MANUTENZIONE
Nei primi concitati resoconti sul crollo del ponte Morandi a Genova, è venuta fuori una parola che, a mio parere, è la chiave di volta dell'immane disastro: manutenzione. Si è parlato di manutenzione tardiva, insufficiente, mancata e via aggettivando. Dal che mi è parso di capire che le opere pubbliche, siano esse grandi, medie o modeste, prima si fanno e poi si abbandonano a se stesse come figli illegittimi. Controllare che siano sicure e stiano in piedi è faccenda che non interessa. Nessuno ci guadagna. Né le amministrazioni delle infrastrutture, né gli enti locali, né i governi, né le imprese costruttrici.
La manutenzione non fa girare dei bei pacchi di denaro, non crea appalti e subappalti, non fa pubblicità ai politici che possono vantarsene. È solo atto dovuto, sterile dovere istituzionale che non produce visibilità. Quando un ponte collassa o un paese smotta senza neanche l’alibi di un terremoto è solo una grana. Che i responsabili cercano di scrollarsi di dosso dando la colpa al passato, a chi non c’è più, bene che vada a chi ha preso i soldi ed è scappato con il malloppo. È sempre stato così, in Italia. Sarà sempre così. Sepolto un disastro se ne farà un altro. Perché costruzioni e ricostruzioni rendono, mentre la manutenzione è solo un noioso e poco redditizio intermezzo.
(Ivano Sartori)




Giannelli



Favoletta
No, non sono di sinistra, sono solo un vignettaro che ha la sensazione di ritrovarsi nella "terra di mezzo"; e nella società dei consumi, è disdicevole se non peggio, sic! Mentre facevo la vigna, senza sapere nulla o quasi dei risvolti tecnici e politici della cosa, mi chiedevo...perché? Che significa? E' giusto fare la somma dei morti? Quanti sono. due, tre, undici, cento? Una "favoletta", cosa??? [...]
Paride Puglia



Lo stellone
E' chiaro che la tragedia del Ponte Morandi non è una fatalità.
Era un evento che si cercava di allontanare con interventi di manutenzione evidentemente meno costosi di quanto si sarebbe dovuto fare da tempo e cioè la sua demolizione. Costi che ora si dovrà sostenere ugualmente aggravati dalla grave perdita di vite umane.
Un pericolo reale che per la somma di irresponsabilità, superficialità, connivenze, ahimè tipicamente italiana, si è "sperato" di esorcizzare confidando nella fortuna.
Gianfranco Uber



Riccardo Mannelli


Chiedete a Brooklyn
 Dello scarno comunicato che Autostrade per l’Italia ha ritenuto di dedicare al viadotticidio di Genova colpisce anzitutto l’assenza di umanità. Neanche un pensiero per le vittime, una frasetta raccattabile dal prontuario delle condoglianze. Viviamo tempi truci, dove ogni manifestazione di gentilezza è considerata sintomo di ipocrisia o, peggio, di cultura. Ma si pensava che i morti godessero ancora di un regime di extraterritorialità, tale da non rendere l’omaggio nei loro confronti un’ammissione di debolezza. Ebbene, si pensava male.
Quanto al linguaggio scelto dall’anonimo estensore, il quale non ha altre colpe se non quella di avere seguito un copione prefissato dai superiori, appare irto di «solette», «carri-ponte» ed espressioni decodificabili solo dagli addetti ai lavori.

  Come se una tragedia di queste proporzioni fosse da derubricare a disputa tra ingegneri e non riguardasse i milioni di utenti che ogni giorno versano un obolo ai caselli di Autostrade per solcare arcobaleni di calcestruzzo affacciati sul vuoto. Ma l’aspetto più triste rimane il rifiuto preventivo di qualsiasi responsabilità, che nella patria dei paraculi è una specie di riflesso spontaneo. Ci viene fatto sapere che il viadotto era «sottoposto a costante attività di vigilanza» (e meno male), però anche che la sua costruzione «risaliva agli anni 60». Come se un bollettino medico sollevasse il chirurgo dall’errore adducendo l’età del paziente. Tanto più che il ponte di Brooklyn di anni ne ha 135 e resta al suo posto senza bisogno di troppi comunicati.
Massimo Gramellini



Genova
Fulvio Fontana



Italia: la tragedia del viadotto di Genova.
Plantu


talking without speaking
hearing without listening
Magnasciutti



Un grande abbraccio a Genova ed una preghiera alle vittime ed ai feriti.

Fany

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Genova risolve il problema del traffico
copertina della Domenica del Corriere 1 marzo 1964