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mercoledì 28 febbraio 2024

I manganelli di Pisa e Firenze

23 febbraio 

Pisa: : studenti e studentesse che manifestavano pro Palestina, vengono intrappolati in un vicolo e manganellati e feriti dalla polizia. 

Cariche della polizia contro una manifestazione studentesca pro Palestina anche a Firenze.



people have the tower

Fabio Magnasciutti



Manganello pendente

Gio / Mariagrazia Quaranta





Indovinate
Mario Natangelo
#pisa #firenze #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo


Giratori di frittate.

Lele Corvi

#Manganelli #carica #Pisa #Ragazzi #Governo


SALUTI DA PISA

Classica cartolina ricordo della bella gita di Pisa.

(un po' troppo scontata e ripetitiva se vogliamo ma, come diceva Pasolini, sono ragazzi anche loro) 

#forzedellordine #manifestazione #giovani

Gianfranco Uber

 · 

"Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola. Studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in Piazza Cavalieri. Gli agenti in assetto antisommossa avevano chiuso la strada e attendevano i ragazzi con scudi e manganelli, mentre dalla parte opposta le forze dell'ordine chiudevano la via all'altezza di Piazza Dante. In via Tavoleria un'altra squadra con scudi e manganelli. Proprio di fronte all'ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Non sappiamo se se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d'indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Ci siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti, scioccate, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per manganellate gentilmente ricevute, mentre una quantità incredibile di volanti sfrecciava in Via Tavoleria. Come educatori siamo allibiti di fronte a quanto successo oggi. Riteniamo che qualcuno debba rispondere dello stato di inaudita e ingiustificabile violenza cui sono stati sottoposti cento/duecento studenti scesi in piazza pacificamente: perché si è deciso di chiuderli in un imbuto per poi riempirli di botte? Chi ha deciso questo schieramento di forze, che neanche per iniziative di maggior partecipazione e tensione hanno attraversato la nostra città? Oggi è stata una giornata vergognosa per chi ha gestito l'ordine pubblico in città e qualcuno ne deve rispondere."

#pisa #manganelli #vergogna #polizia #studenti #fascismo #Piantedosi #editorialcartoon

Marilena Nardi



Le regole non sono cambiate, valuteremo gli eccessi' #Piantedosi #PiantedosiDimettiti #manganelli #PisaResiste

Durando



Educazione civica

Mauro Biani




by Altan

Boscarol 






by Lamberto Tomassini /Tomas



Basta manganello! 
Mario Natangelo

#mattarella #pisa #firenze #polizia #manganelli #trieste #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo
IL MANGANELLUM
Duro richiamo del Presidente della Repubblica al Ministro degli Interni per la repressione violenta degli studenti a Pisa.
Dice :"le manganellate contro i giovani esprimono un fallimento".
Per la verità tanto belle non sono neanche quelle contro gli adulti.
#Mattarella #PIANTEDOSI #Manganellate #giovani
Gianfranco Uber



I fatti:

La polizia ha preso a manganellate i cortei studenteschi pro Palestina a Pisa e a Firenze: 5mila scendono in piazza per manifestare contro la violenza degli agenti. Almeno 14 i feriti nelle due città. Duro il commento del presidente Mattarella

Sono le immagini in questo caso a restituire quanto accaduto più di qualsiasi resoconto scritto o dichiarazione di condanna. A Pisa e a Firenze il copione è simile, gli studenti sfilano in corteo a sostegno della Palestina, chiedono il cessate il fuoco. Stesso è anche l'esito: la polizia carica e manganella i giovani inermi.

A Pisa il bilancio è di 13 studenti feriti, di cui dieci minorenni, riporta il Tirreno. Mentre una ragazza che manifestava nel capoluogo toscano colpita da un manganello ha riportato la frattura del naso e un profondo taglio sotto all'occhio.


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Mattarella sente il ministro Piantedosi: tutelare la libertà di manifestare il proprio pensiero

“Il Presidente della Repubblica ha fatto presente al Ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento.”

 Roma, 24/02/2024 (II mandato) 



lunedì 29 gennaio 2024

Giornata della memoria 2024

 


Non dimentichiamo di essere umani.
GIO/ Mariagrazia Quaranta






GIORNO DELLA MEMORIA - 27 Gennaio 2024_

Per non dimenticare...

Marco D'Agostino


GIORNO DELLA MEMORIA 2024
Gran monito del Presidente Mattarella in occasione dell'odierna commemorazione. 
Ricorda a tutti  che "L'Italia fascista adottò ignobili leggi razziste", un accorato invito a ricordare, ma soprattutto a non dimenticare, che quanto può sembrare lontano e improbabile può riaccadere più facilmente di quanto si pensi, come dimostra l'attuale contesto internazionale. #giornodellamemoria #Mattarella
Uber




27 gennaio, Giornata della Memoria. Su SputnInk, per tutto il giorno, una carrellata di vignette.
Questa è la mia.
#kutoshikimimo #satira #SatiraPolitica #giornatadellamemoria #olocausto #nazismo #nazifascismo #auschwitzbirkenau #Gaza #IsraelPalestineConflict #IsraeliCrimes #perte #foryou
Kutoshi Kimino



#GiornoDellaMemoria #Shoah #memoria #fascismo #nazismo
Per la colpa di essere nati.
Mauro Biani


#Taglioalto #memoria
Andiamo avanti.
Mauro Biani



GIORNO DELLA MEMORIA.
Mario Bochicchio


Pillinini



#GiornataDellaMemoria #27gennaio #giornodellamemoria #giornodellamemoria2024 #Auschwitz #genocide #Shoah #Gaza #Palestina #FreePalestine #pace #satira #satiraneurodeficiente #IChinson

Mario Airaghi


#giornatadellamemoria
Giancarlo Covino


#giornatadellamemoria #lilianasegre #gaza #israele #genocidio #27gennaio #vignette
Manuel De Rossi




#GiornataDellaMemoria #Errori #Orrori #Ricordiamo
#Dadgad #LeleCorvi #Vignette
Lele Corvi



da una pagina del graphic novel mio e di Giovanna Carbone


Franco Portinari



Il mortometro - 

#israele #gaza #palestina #genocidio #giornodellamemoria #aja #cosciometro 
@fattoquotidiano
 #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo




Per non dimenticare 

[vignetta pubblicata in ottemperanza del decreto ingiuntivo emesso dal trinbunale delle vignette] 

#israele #gaza #palestina #genocidio #giornodellamemoria #Auschwitz #pernondimenticare #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor #natangelo


Porci verdi #21
(in cui, la memoria non c'inganna)
Gianlo
#Shoah #giornatadellamemoria #guerra #vittime #carnefici





venerdì 19 gennaio 2024

I saluti fascisti di Acca Larentia

 Nessuna dichiarazione della premier Meloni dopo i saluti fascisti di Acca Larentia. 


Il Silenzio

Geen commentaar #Meloni #fascistengroet #zwijgen #Italie

Joep Bertrams 




Nessuna dichiarazione della premier Meloni dopo i saluti fascisti di Acca Larentia.

#accalarentia #fascismo #vignetta #caricatura #Meloni #umorismo #satira #humor

Marilena Nardi



Gli acrobati

Riccardo Mannelli


"Le colpe sono nostre.Loro non hanno mai governato questo paese. Non hanno mai fatto il ministro della cultura, non hanno mai fattoil ministro dell'istruzione. Siamo stati noi a non riuscire ad educare nessuno..."

Il filosofo Massimo Cacciari sul caso Acca Larentia a Otto&Mezzo La7 , 9 gennaio




Mauro Biani



La Digos è sicura che a #AccaLarentia

nessuno ha urlato Viva l'Italia Antifascista

Durando


Quel che tuttavia stupisce è che, di fronte a comportamenti che configurano patenti violazioni dei fondamenti della nostra Repubblica e delle leggi dello Stato, la forza pubblica non intervenga, forse in ossequio a direttive del potere politico in carica. Così Fulvio Fontana Fulvio Fontana Satira 




LA PRESENZA

#AccaLarentia #neofascisti #fascisti #Digos #satira #vignetta 

Vukic



Annebbiati

#Fascisti #AccaLarentia #Nebbia #Governo #Italia #Nostalgici

Lele Corvi



Intanto ad AccaLarentia…

Luc Garcon



#AccaLarentia

Giancarlo Covino


Manuel De Rossi



PASSO PASSO
Non so quanto potrebbe servire uno scioglimento formale delle organizzazioni estremiste pronte a ricostituirsi con altri nomi ed altri simboli finché il credo nella violenza coverà sotto la cenere.
Certo che sarebbe comunque doverosa una formale dichiarazione di ripudio ed estraneità da certe manifestazioni nostalgiche e non proprio folkloristiche, da parte di chi rappresenta il Paese.
Per ricordare ai più vecchi, ma soprattutto avvertire i giovani, quanto pericoloso sia trascurare certe derive. #FASCISMO #NAZISMO #storia #giovani
Gianfranco Uber





Paolo Calleri

1 September 2023

Culture remodeling

https://cartoonmovement.com/cartoon/culture-remodeling


Venti di Destra
GIO / Mariagrazia Quaranta



_________________________________________

E' bene ricordare che: 

Il saluto romano, anche e più correttamente noto come saluto fascista.

In Italia, a seguito del ritorno della democrazia dopo la seconda guerra mondiale, il gesto è stato vietato dalla legge n. 645 del 20 giugno 1952 ("legge Scelba"), successivamente modificata con la legge n. 205 del 25 giugno 1993 ("legge Mancino"), ma solo qualora compiuto con intento di "compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista"; in tale caso può essere punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da 200 euro a 500 euro. Secondo la giurisprudenza di Cassazione, il gesto è vietato nei limiti in cui rappresenti un incitamento alla violenza o costituisca un pericolo di riorganizzazione del partito fascista, in quanto idoneo a raccogliere adesioni e consensi.


La Costituzione

Disposizioni transitorie e finali

I-II-III-IV-V-VI-VII-VIII-IX-X-XI-XII-XIII-XIV-XV-XVI-XVII-XVIII

Elenco Completo

XII

E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.

In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall'entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista.


Giovedì 18 gennaio 2024

La Cassazione a sezioni riunite ha deciso: il saluto fascista (o romano) nella sua espressione commemorativa non è reato. 

 Le Sezioni Unite della Corte suprema di Cassazione hanno deciso che la condotta tenuta nel corso di una pubblica manifestazione consistente nella

risposta alla «chiamata del presente» e nel «saluto romano» - rituali entrambi evocativi della gestualità del partito fascista - integra il delitto previsto dalla legge Scelba «ove, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idonea ad integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista, vietata dalla XII disposizione transitoria e finale

della Costituzione».

Solo «a determinate condizioni» può configurarsi anche il delitto previsto dalla legge Mancino che «vieta il compimento di manifestazioni esteriori proprie o usuali di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi» 


La sentenza lascia una certa discrezionalità all'interpretazione del giudice ...

Tomas 


venerdì 27 ottobre 2023

Ciao direttore! per Sergio Staino gli amici artisti.

ciao Sergio è proprio il caso di dire "riposa in pace", dopo tanto dolore grazie per l'impegno, per la lotta per aver cercato ostinatamente, fino all'ultimo, quell'angolo di luce nei tuoi occhi per i brevi momenti condivisi chissà come avresti trattato questi tempi bui tu che al buio davi del tu
Fabio Magnasciutti


Se ne va un grandissimo amico.

Un affabulatore eccezionale, una persona splendida dotata di grande senso dell'umorismo".

Dino Aloi, vignettista e storico della satira, conosceva Staino dal 1983 e con lui aveva un forte legame.
    "Era molto preciso nelle sue vignette, riusciva a far sorridere anche raccontando aneddoti, le sue esperienze. Gli abbiamo attribuito nel 2002 il premio Giorgio Cavallo. Fu una grande festa: ci intrattenne con i suoi ricordi, anche quelli su Cavallo che conosceva bene" ricorda Aloi che, con Claudio Mellana, organizzò in quell'occasione una grande mostra dedicata a Staino a Moncalieri (Torino).
    "Ha quasi inventato un genere perché da comunista - osserva Aloi - diventò l'anima critica del Pci: attraverso il suo personaggio Bobo ha raccontato il teatrino della politica degli ultimi quarant'anni. Ha fatto satira politica vista dall'interno, un grande intellettuale della sinistra che amava e però criticava, Non potevi non volergli bene. Era un geniale battutista, bravissimo anche disegnatore. Ultimamente purtroppo tutti sanno che aveva problemi di vista" Staino aveva creato la copertina per Buduar, la rivista satirica online che Aloi dirige con Alessandro Prevosto. Insieme hanno tenuto conferenze sulla storia della satira. "A scoprirlo - ricorda Aloi - fu nel 1979 Oreste del Buono che pubblicò le sua vignette su Linus. Fu direttore dell'Unità e prima, nel 1986, l'inventore di Tango, il supplemento dell'Unità, poi diventato Cuore sotto la direzione di Michele Serra. Ha ideato supplementi come La domenica del cavaliere, molto divertente e raffinato, Emme. Amava molto i giovani. La stessa ElleKappa maturò proprio con lui".
    "Mi mancherà tantissimo, oltre che un amico, era la persona giusta a cui chiedere un consiglio", dice con tristezza Aloi.
 

Per Sergio
Ellekappa 




Ciao Direttore

Ti ringrazio di avermi fatto fare un pezzetto di strada con Te. Grazie alla pubblicazione su Buduàr e su L'Unità, quando eri Direttore del giornale, ho vissuto la bellissima avventura del World Press Cartoon.

Conservo le tue email con molto affetto!

Gio


Sul giornalone della Stampa per l'omaggio a Staino ho plagiato alcuni suoi sodali di Tango
Andrea Bozzo


Ciao Staino.
Lele Corvi



Voglio salutare Sergio con questo disegno, che realizzai per la simpatica mostra organizzata nel 2020, a Firenze, dal comune amico Stefano Giraldi per i suoi ottant'anni (e per quelli di Francesco Guccini) dal titolo "Ottanta voglia di raccontare". E ricordando il nostro ultimo allegro incontro in occasione di "Racconti nella Rete" a Lucca. Ciao Sergio!
Le mie più sincere condoglianze alla famiglia.
Marco De Angelis




È morto Sergio Staino. Vorrei dire qualche parola in più sul nostro rapporto. Complicato, oppure molto semplice: non so. Magari ci proverò, ma per ora lascio la parola a Bobo: la scena è sua.

#staino #bobo #sergiostaino #vignetta #fumetto #memeitaliani #umorismo #satira #humor
Mario Natangelo



Ciao Staino
Romaniello U.


A Sergio Staino Sergio Staino Due
#satira #bobo #SergioStaino #perte
Kutoshi Kimino



by Joshua Held



#SergioStaino La mia vignetta oggi nel paginone dedicato a Sergio, su 
@repubblica
Mauro Biani


#SergioStaino 💗 #propagandalive
Makkox



È morto Sergio Staino.
#Staino #SergioStaino #satira #lutto #scomparsa #Bobo
Tartarotti


SERGIO STAINO, UN COMUNISTA ERETICO MA ANCHE ORTODOSSO 
L'AMICO MICHELE SERRA LO RICORDA COSÌ SU “LA REPUBBLICA” 
■ di Michele Serra per “la Repubblica”
Sergio Staino non è stato solo un grande autore e narratore satirico (uno dei più importanti del Novecento italiano). È stato anche un intellettuale generoso e indomabile, neppure scalfito dal sospetto che la politica, la cultura, l’arte potessero mai perdere rilievo e significato sotto i colpi dei tempi nuovi. Intellettuale nel senso più profondo e più concreto del termine: una persona che suscita pensiero, lo provoca, lo organizza, e nel tumulto che ne deriva si sente vivo e utile.
Oggi, in un mondo ideologicamente scardinato, non è facile capire quale ingegnoso, incredibile azzardo fu il suo “Tango”: un giornale di satira dentro l’organo ufficiale del Partito comunista, "l'Unità", un bivacco chiassoso e programmaticamente libero dentro le mura già intaccate ma ancora imponenti di quel partito che per lui, come per milioni di italiani, era ancora casa e chiesa. Sergio, in quell’ormai lontano ’86, era già il padre di Bobo. Ovvero l’autore di una vera e propria saga del disincanto, autobiografia collettiva di un mondo perfettamente cosciente della morte dell’ideologia eppure appassionatamente vivo, persona per persona; e fermamente intenzionato a non diventare mai cinico, mai immeschinito.
In quelle strisce l’intenzione artistica di Staino era indistinguibile da quella politica: quel gruppo di famiglia era una specie di parlamentino domestico. Bobo è una delle più fortunate, limpide applicazioni dell’idea sessantottina che niente è solo privato, niente solo politico. Si trattava di elaborare il lutto (la casa comune si stava sfarinando, la Bolognina era alle porte) senza piangersi addosso e anzi ridendo di sé stessi, terapeuticamente, intelligentemente. Bobo lo faceva a partire dai suoi esordi politici giovanili, la militanza in un partitino marx-leninista settario e moralista del quale parlava quasi con tenerezza, come di una malattia formativa. Da quell’angustia il giovane Staino, architetto già con il guizzo del disegnatore, era sortito con una gran voglia di campo aperto e di avventura intellettuale.
Ma la vittoria di Bobo, il suo successo ben presto molto solido, non gli bastava. Bobo era un eroe collettivo, insieme a Cipputi è stato ed è il testimone impavido di un trapasso d’epoca di quelli che tutto travolgono tranne i sentimenti forti e i princìpi solidi. Il suo romanzo non poteva esaurirsi nell’autobiografia, era un romanzo sociale ed era un romanzo politico. Aveva necessità di compagni di viaggio e andò a snidarli quasi ovunque. (Me, molto giovane, mi inchiodò al bar Basso di Milano dicendomi: tu sei un autore di satira. Non mi risultava e glielo dissi, ma non mi sembrò che la mia opinione reggesse davanti alla sua, che era quella di un capo).
Ancora oggi mi chiedo come abbia fatto, Sergio, a mettere insieme un gruppo di autori così lontani tra loro e così lontani da lui, gli anarchici, i menefreghisti, quelli del Settantasette, i comunisti, i radicali, gli allegri sporcaccioni “alla francese”, i moralisti pan-politici. Con un tasso di narcisismo e di ombrosità che, per giunta, tra i satirici è spesso altissimo, perché alla foga politica tocca sommare la prosopopea artistica. Ma la sua fiducia nella interminabile e sempre inconclusa discussione che costituisce l’essenza stessa della sinistra era così forte da vincere una scommessa che, sulla carta, sembrava quasi insensata. Andrea Pazienza con Ellekappa, Vincino con Altan, Angese con Domenico Starnone, Mannelli con Francesco Guccini, tutto si tenne. E Paolo Hendel, David Riondino, le feste di Tango a Montecchio: “Cuore” fu, di quella storia, una fortunata discendenza. Il figlio di quel padre.
Già lo slogan di lancio di “Tango”, ovvero “chi si incazza è perduto”, diceva tutto dello spirito di Sergio, che era aperto, curioso, disponibile, mai arcigno, mai escludente. Da Mao a Matteo Renzi (non è una battuta, è l’enunciazione di una vastità) non c’è fase o personaggio della storia della sinistra e della post-sinistra con i quali Sergio non avesse voglia di aprire un contraddittorio permanente. Perché Sergio aveva la fortuna di essere – o di essere diventato per intelligenza e per voglia – al tempo stesso un eretico e un ortodosso, un riformista e un incendiario, un polemico e un tollerante, un uomo di partito e un artista irriducibile a qualunque convenienza politica, una persona schieratissima eppure dal giudizio sempre libero. Lasciando un segno che, a volerlo intendere, è tanto più importante quanto più la discussione pubblica va facendosi acrimoniosa e suscettibile: essere appassionati ed essere tolleranti non solo non è incompatibile, ma l’una e l’altra facoltà possono darsi reciproco sostegno. “Chi si incazza è perduto”.
Le persone che, sulla scena artistica e culturale italiana, devono qualcosa a Sergio Staino sono parecchie: la sua capacità di “fare ambiente” e anzi crearne di nuovi, la sua voglia di animare giornali, riempire teatri, organizzare incontri è stata ininterrotta (fino alla presidenza del club Tenco, la cui rassegna è in corso proprio in questi giorni sul palco dell’Ariston). Ha fatto incontrare persone, ha incrociato altri artisti e li ha fatti incrociare tra loro, ha preso di petto i leader della sinistra da pari a pari, è intervenuto in tutti o quasi i dibattiti esistenti perché rimanersene zitto non era nelle sue facoltà. Ha sollecitato chiarimenti e ha sollevato polemiche, e sempre come se nessuna partita fosse chiusa e tutte le occasioni ancora aperte. Era ottimista, spiritoso, coraggioso. Non si è mai arreso alla cecità progressiva che lo ha tormentato per quasi tutta la vita. Ha continuato a lavorare con l’aiuto di suo figlio Michele e il sostegno inesauribile di sua moglie Bruna.
Mancherà molto a chi gli ha voluto bene. Oltre agli amici, milioni di lettori, che gli saranno sempre grati per avere raccontato gli sconvolgimenti della sinistra italiana come se la sinistra, anche in mezzo ai cocci, fosse ancora una comunità, e il suo viaggio non debba mai avere fine.






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