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giovedì 13 gennaio 2022

Da Parigi buone notizie per le vignette

Rodriguez - Messico

Da Cartooning for Peace

Da Parigi  buone notizie per le vignette

Il presidente francese Emmanuel Macron ha confermato, martedì 11 gennaio, la creazione di una Casa europea di vignette stampa e satiriche, che avrà sede a Parigi, nel 6° arrondissement.

“Nel cuore di Parigi, lo spirito dell'11 gennaio, quello di questa marcia che solo sette anni fa ha riunito milioni di persone per la libertà di espressione, continuerà quindi a vivere”, ha dichiarato Emmanuel Macron, durante i suoi auguri alla stampa .

Sette anni dopo i tragici attentati del 7 gennaio 2015, che hanno colpito particolarmente la redazione di Charlie Hebdo, il desiderio di Georges Wolinski, che ha originato questa idea nel 2007, ripreso e portato avanti dalla moglie Maryse Wolinski fino alla sua morte, avvenuta il 9 dicembre , è garantito.

Cartooning for Peace è lieto di questa buona notizia, che può solo aiutare a promuovere vignette stampa e satiriche in Francia e all'estero, sensibilizzare le giovani generazioni su quest'arte, rafforzare una professione essenziale per il dibattito democratico e promuovere le numerose iniziative già esistenti in Francia, in Europa e nel mondo.

L'associazione auspica vivamente che l'attuazione di questo ambizioso progetto avvenga in collaborazione con tutti i protagonisti della professione.

Leggi il comunicato stampa del comitato di sorveglianza


L'affresco di Christian Guemy, detto C215, a Parigi, il 6 gennaio 2022, in omaggio ai membri del quotidiano "Charlie Hebdo" uccisi da uomini armati jihadisti nel gennaio 2015. THOMAS COEX / AFP


E alla fine vince Parigi. Dopo diversi mesi di esitazione, Emmanuel Macron ha scelto la capitale per ospitare la futura Casa della stampa di vignette e vignette satiriche, destinata a sostenere l'azione dei professionisti della caricatura . Una decisione presidenziale che provoca la rabbia delle città concorrenti , e in particolare dei sostenitori della candidatura di Limoges, che denunciano un "fait du prince" ancor prima dell'annuncio ufficiale, atteso martedì 11 gennaio, durante un intervento di M Macron a fine pomeriggio davanti alla Presidential Press Association.

La decisione di creare una House of Press Cartoons è stata presa dal Capo dello Stato in occasione del quinto anniversario dell'attentato a Charlie Hebdo, perpetrato il 7 gennaio 2015. “La Francia è sempre al fianco (…) di chi difende la libertà di espressione ” , ha dichiarato Macron, durante i suoi auguri alla stampa, il 15 gennaio 2020, assicurando che il nuovo istituto nazionale sarebbe stato “un luogo di incontro, formazione, esposizione”. “Siamo un Paese in cui la libertà di critica va con la libertà di esprimersi ”, ha giustificato. A settembre il ministero della Cultura aveva svincolato 2 milioni di euro per finanziare il locale.
Fonte Le Monde


lunedì 3 gennaio 2022

I post più popolari del 2021 di Fany-Blog

I post più popolari del 2021 di Fany-Blog 

E' tempo di statistiche!!!!

 Amici cari grazie di avermi seguita per tutto questo disastroso 2021! 

 ed un grazie particolare al caro amico Francisco Punàl Suarez per l'aiuto speciale. 

 Totale post editi 201. 


 Primo in classifica 






Secondo




cover di Uber Gianfranco


Terzo





Quarto




Quinto






Sesto




Settimo

cover di Uber Gianfranco

Ottavo



cover di Franco Portinari / Portos

Nono




cover di NicoComix


Decimo



cover di Rodriguez

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  I Tweet più visti --------------------------------------------------------

Tra i purtroppo...  Tanti Ciao



cover di Romaniello




cover di GIO / Mariagrazia Quaranta






cover di Paolo Lombardi








 202 post 
 2,585,298  totale visualizzazioni 
+ 201.090
 Lettori fissi 161

lunedì 3 maggio 2021

World Press Freedom Day 2021

 World Press Freedom Day 2021

3 maggio Giornata mondiale della libertà di stampa!

Antonio Rodríguez

3 May 2021

"It´s just another day"

World Press Freedom Day #Press #Freedomofpress #Protectionforjournalists Freedom of speech assange https://cartoonmovement.com/cartoon/its-just-another-day


Gabriele Corvi

3 May 2021

Press freedom saves lives

Press freedom is necessary to report violence and abuse all over the world. A free press may be the only hand that can save many lives https://cartoonmovement.com/cartoon/press-freedom-saves-lives

Joep Bertrams (Pays-Bas / The Netherlands)
"un bond en avant"

Giornata mondiale della libertà di stampa
GIO / Mariagrazia Quaranta



GIORNATA MONDIALE LIBERTA' DI STAMPA 2021
Gianfranco Uber


Giornata internazionale libertà di stampa

#WorldPressFreedomDay #WorldPressFreedomDay2021 #FreeAssangeNOW #Assange #DiaMundialDeLaLibertadDePrensa #FreedomOfSpeech #freedom #PressFreedomDay #WikiLeaks #LibertadDePrensa
Durando


Giornata mondiale della libertà di stampa
Nicocomix



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martedì 25 agosto 2020

Arrestato Steve Bannon



Marilena Nardi:
Fine dei giochi per il grande truffatore
Steve Bannon.
#Bannon, #scam, #truffa
#MarilenaNardi #NardiCartoon



Steve Bannon è quello che ha gestito la campagna elettorale di Trump, oggi in USA è stato arrestato per frode, il personaggio per un lungo periodo ha soggiornato in un Hotel di lusso a Roma dove quasi giornalmente incontrava molti esponenti politici della Lega, FDI e del M5S per istruirli e finanziarli, tra questi c'erano Salvini, Meloni e Grillo.
Paolo Lombardi


"The Best People"

Steve Sack





Ciao Steve, mannace na cartolina ogni tanto.

#bannon #stevebannon #breitbart #altright #sovranisti #satira #antoniocabras



Here's another one.

Ed Hall


Drawing while waiting for the convention to start. Thanks for sharing. #SteveBannon #SteveBannonArrested #bannon #wall #BuildTheWall #BannonArrested 

Ed Hall https://twitter.com/halltoons/status/1296628894473355264


Seemingly unpublishable drawing from a while ago, running in today's AIR MAIL online [with the new caption "Steve Bannon preps for the taste of prison food"]

Barry Blitt https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10158584092211192&set=p.10158584092211192&type=1&theater



Fulvio Fontana



"He Build His Jail"

Steve Bannon and “We Build the Wall” organizers arrested for defrauding donors. Former adviser to President Donald Trump and other organizers involved in an online fundraising campaign to build a private wall on the US border. and Mexico, which allegedly defrauded investors, were arrested this week. Antonio rodriguez Garcia

#Bannon #StephenBannon #WeBuildtheWall #thewall ##BannonArrested #SteveBannon #SteveBannonArrested #Trump



 Bannon wall fraud scam by Dave Granlund, PoliticalCartoons.com

https://politicalcartoons.com/sku/242610/



Stephen K. Bannon, former chief strategist and Trump campaign chief executive, joins an ever-growing list of people connected with President Trump to be arrested in connection with illegal acts.

Ann Telnaes https://www.washingtonpost.com/opinions/2020/08/22/trumps-chain-gang/

Bannon.

Mauro Biani

http://maurobiani.it/2020/08/22/sovranisteggiando/


All’inizio della campagna elettorale che ha portato Donald Trump sulla poltrona dello studio ovale, nessuno tra gli osservatori più accreditati, negli Stati Uniti o altrove, scommetteva sulla sua vittoria. Anzi, quasi tutti giuravano che la candidatura di Trump fosse poco più che una trovata pubblicitaria malriuscita. Sconfiggere la macchina da guerra del “clan Clinton”, dell’establishment di sinistra ma anche di destra, sembrava un obiettivo francamente irraggiungibile per un uomo dalla scarsa se non inesistente storia politica. Ma nella notte di novembre che, sugli schermi televisivi di tutto il mondo, vide l’America assegnata Stato dopo Stato a al più improbabile dei candidati, pochi sapevano che, per assicurarsi la vittoria, Donald Trump aveva stretto un patto con il diavolo. Il diavolo aveva l’aspetto trasandato e bizzarro di Steve Bannon, fino ad allora noto in patria solo per dirigere il sito di destra Breitbart, e subentrato alla guida della campagna elettorale di Trump quando mancavano pochi chilometri all’arrivo. Steve Bannon, con una storia personale improbabile e nessuna somiglianza con gli altri spin doctors presidenziali, aveva capito una cosa che nessun altro sembrava comprendere: in un mondo che non riconosce più le vecchie regole, non è importante seguire le regole per vincere. Il volume è un libro che mischia indagine, reportage e biografia e che rivela i meccanismi usati da Bannon per vincere in America - gli stessi che in queste settimane sta tentando di utilizzare in Europa.

Descrizione di Il Diavolo di Joshua Green, illustrazione di Beppe Mora, grafica di Ettore Festa. Editore LUISS University Press (febbraio 2019) https://www.lafeltrinelli.it/libri/joshua-green/diavolo/9788861053571


martedì 17 settembre 2019

Ciao Mary Zins!

Una gran brutta notizia è apparsa sui social, è scomparsa a soli 55 anni Mary Zins, bravissima artista americana.
Ciao Mary Zins, grazie per la tua arte e per la tua satira raffinata.

Qui sotto il tributo dei colleghi:

Ciao Mary!!!
Gio 
www.caricaturegio.altervista.it




Our colleague    Miguel Villalba Sánchez (Elchicotriste)
Big hug.


"Good Bye, Dear Mary"    Antonio Rodríguez
Dear Mary Zins, thank you very much for being with us, as an amazing friend, colleague and part of our daily life in the art of cartooning, always brave, supportive and kind. I will miss you. Rest in peace, my sweet friend.



Rest in peace Mary 🌷    Arwa Moukbel
...



Good bye dear Mary Zins    Dariusz Dabrowski
MZ



Goodbye, Mary Zins!!!.    Fadi Abou Hassan-FadiToOn
We will miss you and your art!.
17 Sep 2019





Pubblicato il 17 set 2019
Condolence Message to a Cartoonist, the Late Mary Zins https://www.toonsmag.com/condolence-m...
Interview with cartoonist Mary Zins https://www.toonsmag.com/interview-wi...
Toons Mag profile https://www.toonsmag.com/members/mary...
Search in Toons Mag https://www.toonsmag.com/?s=Mary+Zins
Search in Toons Mag Plus https://plus.toonsmag.com/search?q=Ma...


Mary Zins is a freelance illustrator and cartoonist based in Tacoma WA USA. She has worked as a graphic artist for the Cleveland Metroparks Zoo and a graphic designer for the Cleveland Museum of Natural History. She has worked as a freelance illustrator for over 12 years and she received several international awards. Her work has also been highlighted in the Union of World Cartoonists Magazine, Tomato Cartoon Magazine, Cairocature, Cartoon Home Network International and Bir Kitap Bin Dost. She was a member of the Association for American Editorial Cartoonists, Union of World Cartoonists, United Sketches and Le Crayon. She was daughter of Chuck Zins, commercial illustrator, and Dolores.

Sincere condolences to the family.

domenica 9 dicembre 2018

Macron e i gilet gialli


 Sans - culotte, 1789 Avec - gilet, 2018
Dessins par @PatChapatte (Suisse)


Macron Hitler
GIO / MariaGrazia Quaranta

Macron, europeista e fascista 
di Ivano Sartori
Questa foto, in vendita in un negozio di Verdun, ritrae il maresciallo Philippe Pétain, che guidò il governo collaborazionista durante l’occupazione nazista della Francia. Il mese scorso, Macron gli ha reso omaggio recandosi sulla sua tomba per i meriti acquisiti durante la Grande guerra. Un po’ come se Conte avesse fatto una capatina a Predappio per ricordare quel Mussolini che si era battuto contro gli austriaci. Una cinica manovra di caccia al consenso. E non certo in area democratica. La politica è fatta così, un po' fascista e un po' no.
Per saperne di più, clicca qui:
https://www.washingtonpost.com/world/2018/11/07/why-is-frances-macron-honoring-nazi-collaborator/?utm_term=.21a654fcf2c7




 by Daryl Cagle, CagleCartoons.com


yellow vests protest
 by Tom Janssen, The Netherlands



Macron protection 
by Nikola Listes, politicalcartoons.com

by Nikola Listes, politicalcartoons.com

by Robert Rousso, France


by @PatChappatte


#GiletsJaunes Insurrection à Paris   
- © Chappatte dans @letemps , Suisse




Old lady’s unrests...    Ramses Morales Izquierdo
Old lady’s unrests...


 4 dic
Noodoproep #YellowVests #Macron



Fuels    Paolo Lombardi
Yellow gilets in Paris

Pierre Kroll
#saintnicolas #perenoel #giletjaune
https://twitter.com/pierrekroll/status/1071452622215962632



Plantu


sur l’île de La Réunion.
Plantu


DE JUPITER à GULLIVER. 
Plantu


YELLOW WESTS    Marian Kamensky
YELLOW WESTS

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La protesta dei gilet gialli: chi sono e cosa vogliono?
Le immagini di Parigi in fiamme, i saccheggi, l'Arco di Trionfo preso d'assalto e avvolto dai gas lacrimogeni hanno fatto il giro del mondo. Ma sono anche ingannevoli. I gilet gialli sono un movimento diffuso, senza leader o portavoce e con esigenze molto diverse. Sia l'estrema destra che la sinistra hanno cercato di appropriarsene, o almeno di mostrare il loro sostegno.
Il movimento è stato avviato in risposta all'aumento delle tasse sul carburante proposta dal governo. L'esecutivo di Edouard Philippe ha provato a giustificare la misura con la lotta al cambiamento climatico, ma il rifiuto dei cittadini a questa versione è stato netto e il malcontento è montato rapidamente.

Per molti l'aumento delle tasse sul carburante rappresenta un duro colpo all'economia familiare, soprattutto nelle zone rurali dove il trasporto pubblico è carente o inesistente.

Allo stesso tempo, una delle prime misure di Emmanuel Macron in qualità di presidente è stata l'abolizione dell'imposta sul patrimonio e di altre misure fiscali favorevoli ai grandi patrimoni.

La lunga tradizione di lotta per la giustizia sociale in Francia è stata risvegliata e sarà difficile da arginare. Molti manifestanti evocano con orgoglio il maggio del '68 o addirittura la Rivoluzione Francese del 1789.


Il prezzo del carburante è stato solo un detonatore, spia di un malumore diffuso alimentato da altre questioni. Va ricordato che Emmanuel Macron è stato eletto perché visto come alternativa ai partiti politici tradizionali (e per frenare l'estrema destra di Marine Le Pen). Per i gilet gialli Macron ha tradito il mandato e in molti ne chiedono le dimissioni.

Recentemente i presunti rappresentanti dei gilet gialli hanno consegnato ai media e ai politici un elenco di 42 richieste che comprendono alloggi, tasse più basse e un aumento del salario minimo. Obiettivi raggiungibili, secondo i gilet gialli, attraverso l'aumento delle imposte per le grandi imprese e la tassazione dei grandi patrimoni. Tutto con un denominatore comune: mantenere o aumentare il potere d'acquisto dei francesi e la giustizia sociale.

Tra le altre misure proposte ci sono la soppressione del Senato, l'abbassamento degli stipendi dei ministri e l'invito allo Stato di smettere di promuovere le auto elettriche e scommettere invece sullo sviluppo di veicoli a idrogeno, davvero ecologici.

Si tratta di un gruppo molto eterogeneo, ma una delle basi è costituita da giovani disoccupati o precari, lavoratori che guadagnano il salario minimo e pensionati con pensioni basse. Nelle zone rurali, dove molti dipendono da veicoli privati per i viaggi, l'aumento del prezzo del carburante è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Ci sono anche militanti da sinistra, destra e centro. Secondo un recente sondaggio, precedente agli scontri del fine settimana a Parigi, il movimento era visto con favore dall'80% dei francesi: una percentuale scesa leggermente - al 72% - dopo che le immagini delle devastazioni hanno fatto il giro del mondo.

Politicamente il movimente gode di un appoggio trasverale ed è difficilmente inquadrabile. Parole di apprezzamento sono arrivate sia dall'estrema destra, rappresentata dal Front National di Marine Le Pen, che dall'estrema sinistra di Jean-Luc Melenchon.

Alcuni militanti ed esperti hanno puntato il dito contro il governo, accusato di sostenere una "strategia del caos" permettendo alla protesta di degenerare per danneggiare la sua immagine e creare divisioni.

Secondo le stime del ministero dell'Interno sabato scorso poco più di 120.000 persone hanno partecipato alle varie manifestazioni in tutta la Francia. La metà circa rispetto a sette giorni prima. Quelle del ministero sono però le uniche stime disponibili.

Uno dei problemi principali dei gilet gialli è che non hanno portavoce o rappresentanti. Chi ha provato a proporsi, è stato rifiutato dalla base. Questo è un problema anche per il governo, che non ha interlocutori legittimi con cui negoziare.


Il movimento, oltre che ai gilet fluorescenti, è associato soprattutto ai disordini e alle violenze viste a Parigi nell'ultimi fine settimana. Tuttavia i gilet gialli hanno organizzato manifestazioni in tutta la Francia, bloccando caselli autostradali (permettendo così agli autisti di non pagare il pedaggio), rotatorie e stazioni di servizio, quasi sempre in un'atmosfera amichevole e festosa.

Molti gilet gialli rifiutano quello che è successo a Parigi. Altri lo capiscono anche se non lo condividono, altri dicono che "non c'è rivoluzione senza violenza".

Tra le 412 persone arrestate sabato a Parigi c'è un po' di tutto. Ci sono "radicali professionisti", come ha detto il ministro degli Interni Christophe Castaner, i sinistrorsi, la destra e i giovani che cercano solo il caos per saccheggiare e rubare. La maggior parte dei responsabili degli scontri di Parigi sono militanti di estrema sinistra e dell'ultradestra.

Va però segnalato anche un altro fenomeno diffuso: tra gli arrestati ci sono anche molte persone "normali", senza precedenti penali, trascinate dall'atmosfera e dall'euforia che hanno regnato sabato nella capitale francese.

Il procuratore di Parigi Remy Heitz li ha descritti come "vandali occasionali", uomini tra i 30 e i 40 anni, non impegnati politicamente o comunque lontani dai movimenti estremisti.




Francia, in ginocchio e con le mani in testa: gli studenti sotto il controllo della polizia armata
Come in Messico cinquant'anni fa.


Gilet gialli, manifestante a braccia aperte a Parigi: la polizia gli spara un proiettile di gomma

Hanno sparato ad altezza d'uomo. Perché i proiettili di gomma sono fatti per colpire, non per intimidire né intimare.