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lunedì 2 gennaio 2023

Pelè

 Edson Arantes Do Nascimento, conosciuto in tutto il mondo semplicemente come Pelé, si è spento il 29 dicembre 2022, all'età di 82 anni, dopo una lunga battaglia contro il cancro. 

"Se il calcio non si fosse chiamato così, avrebbe dovuto essere denominato Pelé", aveva sentenziato in passato lo scrittore brasiliano Jorge Amado, esprimendo un pensiero condiviso da milioni di persone in patria e in tutto il mondo. 

Ecco chi è stato "O Rei", leggenda del calcio mondiale l'unico calciatore al mondo ad aver vinto tre coppe del mondo!

Qui sotto alcuni dei tantissimi disegni caricature a lui dedicati.




Pelè, O Rei
by GIO / Mariagrazia Quaranta



by JBosco Azevedo




by Marzio Mariani




O REI FOI AO CÉU PARA JOGAR FUTEBOL COM DEUS.

PELÉ IS THE BEST OF THE BEST OF THE BEST OF THE BEST FOOTBALLER IN THE UNIVERSE!

PELÉ by WALTER TOSCANO

MY 2 VERSIONS OF THE BEST FOOTBALLER IN THE WORLD!

Thanks so much, Pelé!

The world has lost the greatest footballer of all time, the great king Pelé, creator of plays, the only one who was considered an athlete of his century, three-time world champion, the unbeatable Brazilian dribbling, tunneling, alley passes, self-passes, chalacas, Scissors, in short, everything that now exists, King Pelé invented it to the delight of all fans of good football.

First the king Pelé, then the others.

Thanks so much, king Pelé! 

Walter Toscano


by Ernesto Priego



by Marilena Nardi



by Mauro Biani


THE KING PELÉ 

by Angel Boligan, El Universal, Mexico City, www.caglecartoons.com

 RIP Pele 
by Osama Hajjaj, Jordan
https://politicalcartoons.com/sku/270324


Pedro Silva
30 December 2022
Pelé, the King
Pelé
https://cartoonmovement.com/cartoon/pele-king



Joaquín Aldeguer
30 December 2022
Pelé 1940 - 2022
Rest in peace, Pelé




By Portos



Thiago Lucas
30 December 2022
Pelé
https://cartoonmovement.com/cartoon/pele-2

Amorim
30 December 2022
Pelé
https://cartoonmovement.com/cartoon/pele-3



Pelè

by Dalcio Machado


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Ci piace ricordarlo così. 

Come un grande campione capace di riconoscere il talento di altri/e.

Siamo nel 2021.

Pelé segue da casa, in Brasile, l'esordio della #Seleçao femminile nel torneo dell'Olimpiade di Tokyo, contro la Cina, match finito 5-0 con una doppietta di Marta, l'unica #calciatrice ad aver segnato almeno un gol in cinque diverse edizioni dei Giochi. Leggendaria.

#Pelè decide di scriverle:

“In questo momento tu starai dormendo perché sei dall'altra parte del mondo. 

Faccio il tifo perché tu stia sognando ciò che hai fatto qualche ora fa. 

A proposito: quanti sogni di altri/e pensi di aver ispirato? Il tuo è molto di più di un primato personale. 

E' il simbolo della speranza di un mondo migliore, in cui le #donne conquistino molto più spazio. 

Questo momento ispira milioni di atlete, di tante diverse discipline e di ogni parte del mondo, che lottano affinché vengano riconosciuti i loro diritti. 

Complimenti, tu sei più di una calciatrice, perché con i tuoi piedi aiuti a costruire un mondo migliore".

Questo era Pelè.

Ben oltre le sue straordinarie capacità calcistiche. 

Un grande.

mercoledì 20 luglio 2022

Sting a Parma trionfa al Parco Ducale

Sting by Ernesto Priego
Ieri sera Sting era al Parco Ducale di Parma; atteso da due anni, quando doveva essere l’evento di punta, ma in Cittadella, di «Parma Capitale Italiana della Cultura». Sting a Parma significa che, come Bob Dylan nel 2010 e prima Deep Purple e Ray Charles, uno dei più grandi protagonisti della musica internazionale degli ultimi decenni (sia essa soul, rock o pop) finalmente era nella nostra città. Quanto fosse un evento internazionale lo si è capito dal pubblico, molto meno «nostrano» del solito e quanto fosse voluto lo si è capito dall’attesa di questi anni, vissuta tra incertezze e speranze. Che ieri sera, finalmente, nell’ultimo appuntamento della rassegna «Parma Cittadella Musica» (organizzata da Puzzle Srl di Parma e Intersuoni Srl di Torino, in collaborazione con Fondazione Teatro Regio di Parma, il patrocinio e coorganizzazione del Comune di Parma ed il patrocinio di «Parma io ci sto!») si sono trasformate in certezze e realtà.

Nell’unica data italiana del «My songs tour», col quale sta girando tutta Europa in questa rovente estate, Sting era accompagnato dal fido Dominic Miller alla chitarra e da una superba band composta dai giovani Josh Freese alla batteria, Rufus Miller alla chitarra, Kevon Webster alle tastiere, Shane Sager all’armonica e ai cori e infine i coristi Melissa Musique e Gene Noble.

Dopo l’esibizione di apertura del figlio Joe, davanti ai 6500 spettatori (esattamente quanto l’amico Zucchero una settimana fa) è partito con «Message in a bottle», subito seguita da «Englishman in New York»; i Police e la carriera solista, lì vicini, un passato che non è mai vecchio e un livello che in tanti possono solo sognare. Perché queste sono le «sue canzoni», rivisitate nell’album del 2020 che ha dato il titolo anche al tour e hanno composto la scaletta. Ma se la nuove versioni su disco non hanno aggiunto molto, dal vivo è stata tutta un’altra storia. Con i suoi 71 anni portati divinamente nel fisico e nella voce ha immediatamente conquistato il pubblico che ha risposto con cori e battiti di mani. L’alternanza Police/Sting è proseguita con la coppia «Every little thing she does is magic» e «lf you love somebody set them free» cariche e al tempo stesso eleganti. Lo splendido finale d quest’ultima ha dimostrato che Sting si diverta ancora molto con la sua musica e che dal vivo riesce ancora ad aggiungere qualcosa alle sue canzoni. «Sono molto felice di essere a Parma per la prima volta», ha detto in italiano prima di «If it’s love», prima di una serie di canzoni del suo repertorio solista che ha avuto in una delicatissima «Fields of gold» il suo momento più alto. Classe, carisma, esperienza, talento, passione sono tutto elementi indispensabili per un artista che vuole arrivare in alto, ma sono le canzoni a fare la differenza e quando le tue canzoni sono «Wrapped around your finger», «Walking on the moon» (cantata in coro da tutto il pubblico) , «So lonely» (magari in medley con «No woman, no cry» di Bob Marley come ha fatto ieri sera), «Desert rose», «King of pain» in duetto col figlio Joe, «Every breathe you take», «Roxanne» e «Fragile» allora non è più questione di successo, carriera, copie vendute o follower. È magia. Ed era proprio ciò di cui avevamo bisogno.

di Pierangelo Pettenati 20 Luglio 2022 per Gazzetta di Parma

https://www.gazzettadiparma.it/home/2022/07/20/news/sting-trionfa-al-parco-ducale-657773/?paywall_canRead=true&user_canRead=true&id=2883

 

Sting by Walter Toscano

Sting the king by Mario Magnatti Mariom





foto di Parma Repubblica 
https://parma.repubblica.it/cronaca/2022/07/20/foto/sting_chiude_in_bellezza_i_concerti_nel_parco_ducale__foto-358442247/1/

domenica 8 maggio 2022

Art flashmob "War in Ukraine" di Walter Toscano, PERÙ

 05/05/2022




Art flashmob "War in Ukraine"

Cari artisti, fumettisti, illustratori e designer, professionisti e dilettanti, adulti e bambini! Tutti coloro che hanno a cuore il destino di un paese coraggioso che sta lottando con l'aggressione russa!

Il quotidiano parlamentare "Voice of Ukraine" si offre di unirsi al flashmob internazionale di cartoni animati e disegni "Guerra in Ucraina".

Si prega di inviare all'indirizzo e-mail del quotidiano "Voice of Ukraine" golos.portal@gmail.com disegni in formato orizzontale A4-A3, jpg, RGB, qualità ad alta risoluzione. Nell'oggetto della lettera, scrivi "cartoon war". Il nome del file deve essere composto dal tuo nome, cognome, paese. Ad esempio: taras_shevchenko_ukraine_1.jpg

I lavori saranno pubblicati sul sito web del quotidiano: www.golos.com.ua

Insieme ai lavori creativi, invia brevi informazioni su di te. 
Su richiesta dell'autore, viene mantenuto l'anonimato.


Grazie per l'aiuto!

Gloria all'Ucraina!

Combattiamo insieme il terrore!

lunedì 20 aprile 2020

Totò



Totò
Andrea Pazienza per il Male




CINQUANTATRE ANNI FA...

Totò, pseudonimo di Antonio de Curtis (Napoli, 15 febbraio 1898 – Roma, 15 aprile 1967), attore e comico italiano.

Simbolo dello spettacolo comico in Italia, soprannominato «il principe della risata», è considerato, anche in virtù di alcuni ruoli drammatici, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani.


Totò
Marzio Mariani



Totò cinquantenario
Gio / Maria Grazia Quaranta



TOTÒ (ANTONIO DE CURTIS)
by WALTER TOSCANO
Traditional work.




Totò
Antonio Bottone




Totò
Agim Sulaj

Omaggio a Totò
Romaniello


Totò
Gianni InkJohn










"Mi chiamo Guardalavecchia, ma guardo dove mi pare".
Totò
Marilena Nardi


Totò
Angel Boligan


Il Principe fresco di giornata.
Beppe Mora


Fonte Ansa
Immortale Totò, principe della risata e imperatore solitario
Cosa si può dire ancora di Totò, per gli amici Antonio De Curtis ma per l'anagrafe Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio, scomparso il 15 aprile 1967 nella sua casa romana di Viale Parioli a soli 69 anni di una vita furibonda e frenetica? Tanto fu applaudito ed esecrato in vita, specie dalla critica, tanto suscitò passioni ed amori nel pubblico e nelle donne, tanto fu un'anima solitaria come solo i grandi comici sanno essere e tanto visse sempre nell'angoscia di non essere ricordato se non per la sua maschera farsesca. Dopo una consacrazione postuma che lo ha innalzato ai vertici della popolarità e dell'arte, dopo le mille e mille righe a lui dedicate da studiosi (Umberto Eco) e artisti (Pasolini scrisse che la "sua maschera riuniva perfettamente l'assurdità e il clownesco con l'immensamente umano") cosa resta da dire?

Figlio illegittimo del Barone Giuseppe De Curtis e di Anna Clemente, Antonio "N.N." Clemente detto Totò nasce il 15 febbraio 1898 nel cuore della "guapperia" napoletana al Rione Sanità in quella casa modesta che oggi sarebbe il suo museo ed è invece lasciata nell'incuria a rischio di crollo. Malinconico e solitario, poco versato per gli studi e complessato per il suo stato di "figlio di nessuno" (il padre lo riconobbe dopo i 20 anni), Totò si rifugia fin da bambino dietro la maschera del comico e dell'istrione, le sole armi con cui si fa amare da compagni e grandi. Esordisce sui palcoscenici periferici di Napoli già nel 1913, ma è solo dopo la Grande Guerra (sotto le armi ma lontano dal fronte) che abbraccia il suo destino sul palcoscenico della Sala Napoli scritturato da Eduardo D'Acierno.

Il padre riunisce la famiglia a Roma e qui Totò, nella totale disapprovazione dei genitori, comincia la sua vera gavetta da "straordinario" di compagnia, aggregato a diverse formazioni, spesso lasciato senza lavoro e senza soldi, solo a fatica in grado di farsi largo nel mondo della commedia dell'arte e dell'avanspettacolo. Il fortuito incontro con Giuseppe Iovinelli, l'impresario dell'Ambra Iovinelli di Roma e l'inaspettato successo delle sue macchiette ne fanno rapidamente un divo della scena comica. Non scorderà mai però la fatica degli esordi: "La miseria - diceva - è il copione della vera comicità... Non si può essere un vero attore comico senza aver fatto la guerra con la vita". Simile in questo a Charlot, che spesso additò a modello, desolato come Buster Keaton a cui fin troppo spesso veniva accostato per la gestualità straniata, Totò fu però soprattutto un formidabile autodidatta, capace di cogliere nei tic della gente comune i tratti che poi elevava a gesti comici (da bambino lo chiamavano 'o spione per la sua attenzione al lato buffo degli altri), anarchico nel lavoro quanto meticoloso nella costruzione di sé e delle sue maschere.

Nel pantheon dei grandi interpreti "del corpo" assomma i tratti di Eduardo e Tati, Chaplin e Keaton, ma non viene mai meno a una originalità senza limiti che, lo faceva applaudire anche dagli stranieri (dalla Svizzera alla Spagna), mentre solo la pigrizia e la timidezza provinciale gli preclusero i palcoscenici più grandi, compreso quello americano dove venne invano invitato. La sua eredità non viene ben descritta dai numeri, comunque impressionanti: 97 lungometraggi interpretati a passo di carica dopo l'esordio nel 1937 con "Fermo con le mani", voluto da Goffredo Lombardo che cercava volti nuovi per il cinema; oltre 50 spettacoli tra commedia, rivista, avaspettacolo nell'arco di tempo che va dal 1928 al 1957 quando l'aggravarsi di una acuta malattia agli occhi lo rese praticamente cieco. In parallelo ci sono poi le prove da cantante (con un successo speciale per "Malafemmena"), le apparizioni televisive (memorabile "Studio Uno" con Mina), le poesie (la raccolta di "A' livella"), i fumetti, le pubblicità, le apparizioni a sorpresa. Ma il cuore di un successo che ancora oggi lo fa primeggiare su ogni altro protagonista della scena italiana (a grande distanza da Alberto Sordi e Massimo Troisi) viene da una genialità interpretativa che sempre lo fece autore di se stesso, in una dimensione sospesa tra osservazione del reale e astrazione surrealista, satira e farsa, intuizione verbale (celeberrimi i modi dire che sono entrati nel lessico comune) e costruzione fisica (la maschera-automa, il guitto e il poeta, il pulcinella e il nobile).

Benché abbia avuto al cinema pigmalioni come Cesare Zavattini e De Sica, poi grandi sodali come Carlo Ludovico Bragaglia, Steno e Monicelli o perfetti complici del suo genio (da Corbucci a Mattoli a Mastrocinque), solo a fine carriera ebbe l'onore dei maggiori autori italiani: lo voleva Fellini per mai realizzato "Viaggio di G. Mastorna", lo scelse Pasolini (da "Uccellacci e uccellini" a "Che cosa sono le nuvole"), lo chiamarono Risi, Bolognini, Lattuada. Eppure nell'immaginario popolare vive soprattutto per i film interamente modellati su di lui, da "Miseria e nobiltà" a " Totò le mokò", da "I pompieri di Viggiù" a "47 morto che parla" fino ai vari episodi di " Totò e Peppino" in coppia con l'amico De Filippo.

Fece scalpore anche nella vita privata, segnata da grandi passioni e dolori: dal suicidio della prima moglie, la sciantosa Liliana Castagnola, fino alla tormentata e appassionata storia con Franca Faldini. Si fece adottare, nel 1933, dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas, in rincorsa a quel prestigio aristocratico che gli sembrava riscattare le sue origini; si sentiva davvero erede del sacro romano impero e della corona di Costantinopoli, anche se le battaglie legali gli fruttarono spesso denunce e delusioni. Come in una pièce di Pirandello ebbe l'onore di 3 funerali: il primo a Roma, vegliato per due giorni dai più grandi di cinema e teatro; il secondo a Napoli in un bagno di folla con 250.000 anime straziate dietro al feretro; il terzo nel cuore di Spaccanapoli dove un guappo locale organizzò la cerimonia intorno a una bara vuota. Ma a quel punto la sua arte volava ormai da giorni nel firmamento dei geni.

martedì 16 ottobre 2018

New deadline: 21.10.2018 “Leave no one behind” - Norvegia




New deadline: 21.10.2018
“Leave no one behind” 
International Virtual Cartoon Exhibition- Norway

After the interest in participating in the exhibition, we decided to renew the date of participation in the exhibition until 21. October 2018.

Best Wishes,

Cartoon Home Network International | CHNI team



Alcune,delle tantissime vignette partecipanti:

* Cartoon by cartoonist friend Gianfranco Uber​- Italy



* Cartoon by cartoonist friend Walter Toscano- Peru


* Cartoon by cartoonist friend Musa Gumus -Turkey




 * Cartoon by cartoonist friend Mello - Brasil

* Cartoon by cartoonist friend Luc Desheemaker- Belgium
* Cartoon by cartoonist friend Luca Garonzi- Italy

giovedì 6 settembre 2018

L'artista italo-albanese Agim Sulaj vince il secondo premio alla VI Biennale di Umorismo "Luíz D`Oliveira Guimarães"

L'1 e 2 di settembre inaugurazione della VI Bienal de Humor Luiz d'Oliveira Guimarães - Espinhal / Penela 2018
2nd Prize of the VI BHLOG - 2018 - Agim Sulaj (Albania)


L'artista italo-albanese Agim Sulaj vince il secondo premio alla VI Biennale di Umorismo "Luíz D`Oliveira Guimarães"

Speciale per Fany Blog
Di Francisco Punal Suarez

Ancora una volta il talento di questo artista attira l'attenzione della giuria. In questa edizione il tema centrale è stato il "Ciclo dellavita". La biennale si è svolta nella parrocchia di Espinhal, Penela City Hall in Portogallo, organizzata da Osvaldo Macedo de Sousa, scrittore e ricercatore, che ha pubblicato i disegni vincitori del concorso.

"Con la loro capacità di analisi, i vignettisti sanno difendere il loro ruolo di cronisti della società, di filosofi della vita quotidiana, di custodi della libertà di espressione e di pensiero, e lo hanno dimostrato con la loro ampia partecipazione a questa VI Biennale" - afferma Macedo de Sousa, direttore artistico del concorso.

Questa Biennale, nata nel 2008, è stata una sfida lanciata dalla famiglia di Oliveira Guimarães, per perpetuare il nome dello scrittore, drammaturgo, giornalista e umorista portoghese emerito.

Ancora una volta arte e immaginazione si sono unite per offrirci uno sguardo forte e preciso su cosa significa la fine della vita: la morte.

L'invito all'evento specificava quanto segue: "Invitiamo artisti di tutto il mondo a riflettere sull'esistenza, poiché ogni cultura affronta la vita e la morte in modo diverso. Cosa fanno le simbologie rituali per superare il terrore dell'ignoto aldilà. La morte è solo una meditazione della vita o un aneddoto che teme la vita quotidiana dell'eternità? Non vogliamo vivere qui nella morte, ma onorare la vita con umorismo e ottimismo in momenti come quello del 2018 quando ricordiamo il centenario dell'Armistizio della Grande Guerra del 1914/18, la madre di tutte le altre guerre che durante il XX secolo e che oggi, attraverso il terrorismo dei fondamentalisti, continua ad essere presente nella società contemporanea. Perché non possiamo lodare la perennità dello spirito, invece di coltivare una società che finanzia la morte dell'umanità e del pianeta?".

I disegni inviati dovevano essere in bianco e nero e, oltre al tema fondamentale, c'era una categoria di caricatura personale dedicata alla recente scomparsa di
Leonor Oliveira Guimarães, insigne giurista, difensore delle cause sociali e principale mentore della creazione di questa Biennale.

Un totale di 1160 opere sono state ricevute (100 caricature per il sottotema di Leonor Oliveira Guimarães e 1060 per il tema Cycle of Life) di 450 artisti provenienti da 78 paesi.

La giuria era composta da: rappresentanti del consiglio comunale di Penela: Rui Seoane (vicepresidente) / Rafael Baptista (assessore) / Mario Duarte (responsabile della divisione cultura); Rappresentante del Consiglio di amministrazione di Freguesia del Espinal: Luís Oliveira (Presidente); Rappresentante della Fondazione Oliveira Guimarães: António Alves;
Rappresentante della famiglia Oliveira Guimarães: Renato Barroso; gli artisti invitati Margarita Macedo de Sousa e Carlos Seco, artista onorato in questa edizione, e il Direttore artistico della Biennale: Osvaldo Macedo de Sousa.


1st Prize of the VI BHLOG - 2018 - Horia Crisan & Bogdan Petry (Romania)

Il primo premio sul tema del ciclo di vita è andato a Horia Crisan & Bogdan Petry, Romania; il secondo premio ad Agim Sulaj, Italia; e il terzo premio a Safaa Odah, Palestina.

Nella sezione dedicata alla caricatura personale di Leonor Oliveira Guimarães, il primo premio è stato per il peruviano Walter Toscano; i e premi speciali per Henrique Monteiro, dal Portogallo, e  per Mohamed Ajeg, dal Marocco.

Altri premi speciali sono stati assegnati anche ad altri premi speciali: Reynerio Tamayo, Cuba; Sepideh Seifizadeh e Ali Miraee, Iran; Oleh Smal, Ucraina; e José Bandeira, Portogallo.

In questo momento vale la pena citare un testo di Luíz D'Oliveira Guimarães, che appare nel suo libro "Entre nós que ninguém nos ouve" (Tra noi nessuno ci ascolta):
"L'umorismo rappresenta la più sana di tutte le filosofie, che è quella di chi sa ridere.
L'umorista, commentando, con la sua ironia, gli uomini e i fatti che gravitano intorno a lui, produce, quando lo fa con lo spirito superiore e il criterio concettuale, un profondo lavoro morale.
Ecco perché la gioia degli umoristi non sempre cessa di essere illusoria.
Quante volte la piccola maschera rosa che si diverte sul viso nasconde una lacrima appuntita! L'ironia che viene dal suo sagace brio nasconde, in un certo senso, il dramma che il mondo offre giorno per giorno".



3rd Prize of BHLOG VI 2018 Prize - Safaa Odah (Palestine)

1st Caricature Prize of VI BHLOG - 2018 to the work of Walter Toscano (Peru)


El artista albano-italiano Agim Sulaj gana el segundo premio en la VI Bienal de Humor “Luíz D`Oliveira Guimarães”

Especial para Fany Blog
Por Francisco Punal Suarez

Una vez más el talento de este dibujante atrae la atención del jurado, en esta edición que tenía como tema central  el “Ciclo de la Vida” y que se que se celebra en la parroquia de  Espinhal, del ayuntamiento de Penela, en Portugal,  organizado por Osvaldo Macedo de Sousa, escritor e investigador, quien ha dado a conocer los dibujos premiados en el certamen.


“Con su capacidad de análisis, los caricaturistas saben defender su papel como cronistas de la sociedad, como filósofos de lo cotidiano, como guardianes de la libertad de expresión y del pensamiento, y eso lo han demostrado con su amplia participación en esta VI Bienal” – afirma Macedo de Sousa, director artístico del certamen.

Esta Bienal, que nació en el 2008, fue un desafío lanzado por la familia de Oliveira Guimarães, como forma de perpetuar el nombre del emérito escritor, dramaturgo, periodista y humorista portugués.

Una vez más el arte y la imaginación se han dado la mano para ofrecernos una  mirada fuerte y precisa de lo que significa el fin de la vida: la  muerte.

En la convocatoria del evento se precisaba los siguiente: “Invitamos a artistas de todo el mundo a filosofar sobre la existencia, ya que cada cultura enfrenta la vida y la muerte de manera diferente. ¿Qué hacen las simbologías rituales  para superar el terror hacia lo desconocido del más allá. ¿Es la muerte solo una meditación de la vida o una anécdota que teme la vida cotidiana de la eternidad? No queremos vivir aquí en la muerte, sino honrar la vida con humor y optimismo en momentos como el de 2018 en el que se recuerda el centenario del Armisticio de la Gran Guerra de 1914/18, la madre de todas las otras guerras eso durante el siglo XX y que hoy a través del  terrorismo de fundamentalistas, continúa presente en la sociedad contemporánea. ¿Por qué no  podemos elogiar la perennidad del espíritu, en lugar de cultivar una sociedad que financie la muerte de la humanidad y del planeta?”

Los  dibujos enviados  tenían que ser en blanco y negro, y además del tema fundamental,  había una categoría de caricatura personal dedicada a la recién fallecida
Leonor Oliveira Guimarães,  insigne jurista, defensora de  causas sociales y principal mentora de la creación de esta Bienal.

Se recibieron en total  1160 obras (100 caricaturas para el sub-tema Leonor Oliveira Guimarães y 1060 para tema Ciclo de la vida)  de 450 artistas desde 78 países.

El Jurado fue compuesto por: Representantes del Ayuntamiento de Penela: Rui Seoane (vicepresidente) / Rafael Baptista (Alderman) / Mario Duarte (Jefe de la División de Cultura);  Representante de la Junta de Freguesia del Espinal: Luís Oliveira (Presidente); Representante de la Fundación Oliveira Guimarães: António Alves;  Representante de la familia Oliveira Guimarães: Renato Barroso;  los artistas invitados Margarita Macedo de Sousa, y Carlos Seco, dibujante homenajeado en esta edición, y el  Director artístico de la Bienal: Osvaldo Macedo de Sousa

El primer premio en el tema de Ciclo de la Vida fue para Horia Crisan & Bogdan Petry, de Rumania; el segundo premio, para Agim Sulaj, de Italia, y el tercer premio, para Safaa Odah, de  Palestina.

En el apartado dedicado a la caricatura personal de Leonor Oliveira Guimarães, el primer premio fue para el peruano Walter Toscano; y premios Henrique Monteiro, de  Portugal, y   para  Mohamed Ajeg, de Marruecos.

También se otorgaron otros premios especiales a: Reynerio Tamayo, Cuba; Sepideh Seifizadeh y Ali Miraee, de Irán; Oleh Smal , Ucrania; y  José Bandeira , Portugal.

En estos momentos vale citar un texto de Luíz D`Oliveira Guimarães, que aparece en su libro “Entre nós que ninguém nos ouve” (Entre nosotros que nadie nos oye):
"El humorismo representa la más sana de todas las filosofías, que es la de los que saben reír.
El humorista al comentar, a través de su ironía, sobre  los hombres y los hechos que gravitan a su alrededor, produce, cuando lo hace con el espíritu superior y criterio conceptual, una profunda obra moral.
Por eso mismo la alegría de los humoristas no siempre deja de ser ilusoria.
¿Cuántas veces la pequeña máscara de color rosa que se divierte sobre la cara, ¡esconde una lágrima punzante!? La ironía que se desprende de su brío sagaz encubre, en cierto modo, el drama que el mundo ofrece día a día.”

Special Prize Municipality of Penela VI BHLOG - 2018 - Reynerio Tamayo (Cuba)

Special Prize Humorgrafe VI BHLOG - 2018 - Ali Miraee (Iran)

Special Caricature Prize of the VI BHLOG 2018 to the work of Mohamed Ajeg (Morocco)

Special Prize António Oliveira Guimarães VI BHLOG - 2018 - Sepideh Seifizadeh (Iran)

Special Prize of the Junta de Freguesia do Espinhal  VI BHLOG - 2018 - Oleh Smal (Ukraine)