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sabato 8 luglio 2023

Dieci anni fa la visita di papa Francesco a Lampedusa


Pietà in mare

GIO / Mariagrazia Quaranta


Il Papa a Lampedusa, dieci anni fa il grido contro l'indifferenza verso i fratelli

L'8 luglio 2013 Francesco raggiunge l’isola siciliana, nel primo viaggio del suo pontificato. Una visita fortemente voluta, perché toccato dal naufragio, nel canale di Sicilia, di un gommone di migranti. Momenti indimenticabili l’incontro con alcuni profughi e la Messa in località Salina

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Il mare calmo di un giorno d’estate, le acque quelle del Mediterraneo. A largo di Lampedusa le solca una motovedetta della Guardia Costiera con a bordo Papa Francesco, accompagnata da decine di imbarcazioni, molte di pescatori. È l’8 luglio del 2013. Su quelle acque, di fronte alla “Porta d’Europa”, il monumento in memoria dei migranti morti in mare, nella parte più a sud dell’isola, il Pontefice da poco eletto lancia una ghirlanda di fiori bianchi e gialli a ricordo di quanti hanno perso la vita nelle traversate alla ricerca di un futuro migliore. Quelle immagini fanno il giro del mondo e restano indelebili. Toccante, poco dopo, l’incontro a Punta Favarolo con gli immigrati. Accolto da canti africani, il Papa li saluta uno ad uno e scambia con alcuni di loro qualche parola. Sono trascorsi 10 anni da quel giorno, dal primo viaggio apostolico di Francesco, una visita “sobria e discreta”, che l’allora direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, aveva annunciato solo sette giorni prima e che il Papa aveva fortemente voluto, perché toccato dal naufragio, nel canale di Sicilia, di un gommone di migranti provenienti dall’Africa.

Quei morti in mare, una spina nel cuore che porta sofferenza 

E indimenticabili sono anche le parole di Francesco pronunciate nell’omelia della Messa celebrata al Campo sportivo Arena, con l’altare allestito su una piccola barca. Quel pensiero dei tanti morti in mare che lo ha spinto ad andare a Lampedusa “a pregare, a compiere un gesto di vicinanza, ma anche a risvegliare” le coscienze sui pericolosi viaggi dei migranti, il Papa lo paragona a “una spina nel cuore che porta sofferenza”. E “nostri fratelli e sorelle” definisce quanti “cercavano di uscire da situazioni difficili per trovare un po’ di serenità e di pace; cercavano un posto migliore per sé e per le loro famiglie, ma hanno trovato la morte”, aggiungendo che spesso “coloro che cercano questo non trovano comprensione, non trovano accoglienza, non trovano solidarietà”.

La cultura del benessere rende insensibili ai bisogni del prossimo

Quella gente che sogna l’Europa, prima di arrivare, passa “per le mani dei trafficanti, coloro che sfruttano la povertà degli altri” e ne fanno “una fonte di guadagno”, fa notare Francesco, che invita a riflettere sulla morte di chi non ce l’ha fatta, lanciando un forte richiamo. “Abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna” dice nell’assolata area gremita di fedeli in località Salina, denunciando il disinteresse verso i fratelli. “La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri” aggiunge, perché “fa vivere in bolle di sapone” che sono “l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza”. Quella contemporanea è “una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere, del 'patire con': la globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere”, afferma il Papa, che invita a chiedere perdono a Dio “per l’indifferenza verso tanti fratelli e sorelle” e per chi “si è chiuso nel proprio benessere che porta all’anestesia del cuore”, indicando però l’esempio di amore, carità e accoglienza dei lampedusani verso chi sbarca nella loro isola.

Le iniziative a Lampedusa per il decennale della visita del Papa 

A dieci anni dalla visita di Papa Francesco a Lampedusa, e in occasione della Giornata del mare che si celebra ogni anno la seconda domenica di luglio, l’Apostolato del mare e la Fondazione Migrantes promuovono una serie di eventi nell’isola siciliana. “Vogliamo ricordare l’appello del Papa ad accogliere la vita umana e a promuovere una cultura del mare come opportunità di lavoro, di incontro, di reciprocità", spiega in un comunicato don Bruno Bignami, direttore dell’Apostolato del mare della Conferenza Episcopale italiana. "Il Mediterraneo, da cimitero, si trasformi in terra di mezzo, spazio conviviale delle differenze”. Le celebrazioni pensate per l’anniversario, sul tema “Chi di noi ha pianto? Il mare luogo di vita”, hanno preso il via ieri. Oggi, alle 9.30, parte un percorso commemorativo dal sagrato della chiesa parrocchiale San Gerlando alla Porta d’Europa, con gli interventi del sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, dell’arcivescovo di Agrigento monsignor Alessandro Damiano, di don Bignami, e del cardinale Francesco Montenegro. Alle 21 è prevista una tavola rotonda, moderata dal giornalista di Avvenire Nello Scavo, alla quale prendono parte monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes, don Stefano Nastasi, già parroco di Lampedusa, un pescatore, e due rifugiati del Centro Astalli. Infine, domenica 9 luglio, alle 11, il cardinale Montenegro presiede la celebrazione eucaristica che sarà trasmessa in diretta su RaiUno.

#persone #migranti #ambulanti #libri 
Problemi d'Italia.
Mauro Biani

#persone #migranti #ambulanti #libri 
Problemi d'Italia.
Mauro Biani


#persone #migranti #profughi #rifugiati #viaggiatori 
Quante stragi ancora?
Mauro Biani

#pylos, come #cutro, come #Lampedusa. Come sempre.
#luttouniversale
#migranti #mediterraneo #strage #europa
Marilena Nardi



#pylos, come #cutro, come #Lampedusa. Come sempre.
#luttouniversale
#migranti #mediterraneo #strage #europa
Marilena Nardi






Il Papa: nel Mediterraneo sciagure disumane, la morte di innocenti è un grido assordante

Ruffini: il Papa a Lampedusa ci ha insegnato a guardare col cuore, senza slogan


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venerdì 30 giugno 2023

Mediterraneo: ogni giorno una tragedia.

 

Marilena Nardi

19 June 2023

Massacre in the Mediterranean

'It is the greatest tragedy in the Mediterranean', said Ylva Johansson, EU Commissioner for Internal Affairs. 

https://cartoonmovement.com/cartoon/massacre-mediterranean



Emanuele Del Rosso
15 June 2023
The cold shoulder
https://cartoonmovement.com/cartoon/cold-shoulder

#Grecia #Europa #persone #migranti #rifugiati 
79 morti, centinaia di dispersi.
"L'abisso di Calipso", il nostro abisso.
Mauro Biani

Mauro Biani @maurobiani
·18 giu
#Grecia #Europa #LuttoUniversale #persone #migranti #rifugiati
C'era mare calmo. Centinaia di invisibili scompaiono. Chi li conosce?


"È colpa di tutti, nessuno escluso."

600 persone morte nel naufragio di Kalamata in Grecia.
Stimati circa 100 bambini a bordo.
Sono stati recuperati i corpi di 78 persone tutti gli altri dispersi.
104 le persone tratte in salvo.
Gianluca Costantini





E L E N A . ospina
20 June 2023
Everyday tragedy
All developed countries, blind, deaf and dumb with this daily tragedy...
https://cartoonmovement.com/cartoon/everyday-tragedy


Due giorni fa un grande ex #peschereccio è affondato al largo del #Peloponneso, in #Grecia.
L’imbarcazione era stracolma e si stima potesse contenere da 400 a 750 persone.
Si ritiene probabile che anche la stiva fosse affollata. Di solito vi si sistemano donne, anziani e bambini, per proteggerli dal sole.
C'è chi parla di almeno cento bambini, ma non ci sono conferme.
Per tredici ore prima del naufragio erano partite decine di richieste di soccorso.
Martedì 13 alle 9.47 un aereo di sorveglianza di Frontex aveva allertato l’autorità italiana e quella greca. La guardia costiera italiana ha girato la segnalazione a quella greca. Questa alle 13.50 ha inviato un elicottero, che alle 15.35 ha avvistato il peschereccio. La guardia costiera greca sostiene di non aver avviato le operazioni di soccorso perché dalla nave non è arrivata una richiesta soccorso.
Questo nonostante dalla nave continuassero a giungere telefonate di richiesta di aiuto (sono state 19) e le persone sul ponte affollato della nave si sbracciassero verso l’elicottero.
Lo stesso è avvenuto alle 18.00 quando una motovedetta greca si è avvicinata, senza però iniziare i soccorsi.
All’una di notte l’ex peschereccio si è rovesciato ed è affondato in pochi minuti.
Finanziare i lager in Libia e ritardare e rimpallare le responsabilità di salvataggio nel tentativo di non dover poi prendersi carico di quelle persone in pericolo, uccide centinaia di uomini, donne e bambini.
Un giorno, nel futuro, la storia riconoscerà le responsabilità dei governi e (in parte) di chi li ha votati.
Stefano Tartarotti 16/06/23
#immigrazione #naufragio



Più di 600 morti nel naufragio di migranti in Grecia, la realtà è che c'è una totale indifferenza, quando va bene, altrimenti c'è anche chi gioisce.
Paolo Lombardi




Ora cosa si farà di fronte alla nuova enorme strage di migranti sulle coste della Grecia ?
Il Manifesto propone il  "Lutto Universale", ovviamente considerandolo molto più necessario del nostro recente lutto nazionale, ma io temo che in effetti sarà un bel suggerimento come utile salvataggio delle coscienze di tutti coloro che dovrebbero e potrebbero fare qualcosa.
Gianfranco Uber




Aiuto Grecia
GIO / Mariagrazia





by Makkox




Schot

16 June 2023

Boat refugees

Asylum seekers to Europe/EU. Human trafficers

https://cartoonmovement.com/cartoon/boat-refugees



Marco De Angelis

26 June 2023

Dirty plates

How Europe thinks about migrants.

https://cartoonmovement.com/cartoon/dirty-plates


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Fonte Internazionale

L’imbarcazione su cui viaggiavano Moshin Shazad e gli altri era partita da Tobruk il 9 giugno, era diretta in Italia, lungo una rotta da cui sono arrivati nel 2023 la metà dei migranti partiti dalla Libia.

“Secondo le prime testimonianze sarebbe corretta la stima di 700-750 persone a bordo, tra cui almeno quaranta bambini, che probabilmente erano nella stiva. Se questi numeri fossero confermati, si tratterebbe del secondo naufragio più grave avvenuto nel Mediterraneo dopo quello dell’aprile 2015”, racconta Flavio Di Giacomo, dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). Settantotto corpi sono stati recuperati finora in mare al largo della penisola del Peloponneso. Ma l’Oim ha affermato di “temere che altre centinaia di persone” siano annegate. Il portavoce della guardia costiera greca Nikos Alexiou ha detto che l’imbarcazione è naufragata, dopo che le persone si sono spostate bruscamente su un lato. L’imbarcazione è affondata in quindici minuti.

Frontex li aveva avvistati

Secondo le autorità greche, un aereo di sorveglianza dell’agenzia europea Frontex aveva avvistato la barca il 13 giugno. In un comunicato Frontex ha confermato di avere visto l’imbarcazione in mattinata, alle 9.47 (12.47 ora greca) del giorno precedente al naufragio e di averlo comunicato alle autorità preposte al soccorso, cioè alla guardia costiera greca. Anche la guardia costiera italiana e due mercantili avevano segnalato alle autorità greche la presenza dell’imbarcazione in difficoltà. Ma secondo la guardia costiera greca, i passeggeri dell’imbarcazione “hanno rifiutato qualsiasi aiuto”, perché i migranti si stavano dirigendo verso l’Italia.

“Nel pomeriggio, una nave mercantile si è avvicinata alla barca e le ha fornito cibo e rifornimenti, mentre i (passeggeri) hanno rifiutato ogni ulteriore assistenza”, ha detto la guardia costiera greca in un comunicato. Una seconda nave mercantile in seguito ha offerto più rifornimenti e assistenza. Ma anche questa volta sono stati rifiutati, secondo i greci.

Alle 22.40 (ora greca), una motovedetta della guardia costiera ha raggiunto la nave “e ha confermato la presenza di un gran numero di migranti sul ponte”, è scritto nel comunicato delle autorità greche. “Ma hanno rifiutato qualsiasi assistenza e hanno detto che volevano continuare in Italia”. Tuttavia le leggi internazionali sul soccorso in mare avrebbero imposto in ogni caso ai greci di intervenire per le condizioni in cui l’imbarcazione stava navigando. Diverse testimonianze contestano la versione delle autorità greche.

Il motore della barca si è rotto intorno all’1.40 del 14 giugno e intorno alle 2 la barca si è ribaltata ed è affondata, secondo quanto ricostruito dalle autorità greche. Il naufragio è avvenuto 15 ore dopo la prima segnalazione. I naufraghi hanno chiesto aiuto, telefonando alla rete di volontari Alarmphone, già dal 13 giugno, dicendo di avere contattato anche “la polizia”. L’attivista Nawal Soufi, che vive in Italia, ha raccontato che i migranti con cui era in contatto telefonico le hanno detto che alcune imbarcazioni si sono avvicinate, distribuendo delle bottigliette di acqua.

“Il 13 giugno 2023, nelle prime ore del mattino, i migranti a bordo di una barca carica di 750 persone mi hanno contattata comunicandomi la loro difficile situazione. Dopo cinque giorni di viaggio, l’acqua era finita, il conducente dell’imbarcazione li aveva abbandonati in mare aperto e c’erano anche sei cadaveri a bordo. Non sapevano esattamente dove si trovassero, ma grazie alla posizione istantanea del telefono Turaya (telefono satellitare, ndr), ho potuto ottenere la loro posizione esatta e ho allertato le autorità competenti”, scrive Soufi, condividendo la sua ricostruzione su Facebook.

“La situazione si è complicata quando una nave si è avvicinata all’imbarcazione, legandola con delle corde su due punti della barca e iniziando a buttare bottiglie d’acqua. I migranti si sono sentiti in forte pericolo, poiché temevano che le corde potessero far capovolgere la barca e che le risse a bordo per ottenere l’acqua potessero causare il naufragio. Per questo motivo, si sono leggermente allontanati dalla nave per evitare un naufragio sicuro”, continua l’attivista nel suo post.

“Durante la notte, la situazione a bordo dell’imbarcazione è diventata ancora più drammatica. Io sono rimasta in contatto con loro fino alle 23 ore greche, cercando di rassicurarli e di aiutarli a trovare una soluzione”. Fino all’ultima chiamata in cui “l’uomo con cui parlavo mi ha espressamente detto: ‘Sento che questa sarà la nostra ultima notte in vita’”, conclude. Il parlamentare greco Kriton Arsenis, che ha parlato con i sopravvissuti a Kalamata, ha confermato la versione dell’attivista Soufi e ha dichiarato che l’imbarcazione si è ribaltata dopo essere stata trainata con delle corde dai greci. Secondo Arsenis, i greci volevano spingere l’imbarcazione di migranti nelle acque di ricerca e soccorso italiane. Ma le autorità hanno negato questa ricostruzione.

giovedì 4 maggio 2023

Agim Sulaj: "La guerra alle porte" e "Immigrazione"

 



Immigration

Agim Sulaj




La guerra alle porte.

Agim Sulaj



AGIM SULAJ is a well known Albanian painter. He was born in the capital, Tirana, on 6th September 1960, but spent his childhood and adolescence in the costal city of Vlora.

    Since a very young age Agim experiences his passion and love for paintings and art in general and the talent is evident very early on. The paths and narrow streets of the costal and historic city provide the first artistic inspiration for the artist.

     In 1985, he completes his studies at the Academy of Arts in Tirana and starts collaborating with "˜Hosteni', a political and satirical magazine. This exposes the young artist to the world of humour and satires, an important element for the formation of his own artistic work. Simultaneously, he develops a "˜hyperrealistic style that is more dominant in the later works.

     In his landscapes, the painter expresses his nostalgia for the beauty of the nature as captured during his childhood, whilst his cartoons depict major social and political problems of the XXI century, such as world poverty, environmental pollution, the life of an immigrant and other social topics.

     For the first time in 1993, Agim presented his works carried out during the communist period, in a personal exhibition "Rally di Rimini "in Italy where his portfolio was warmly welcomed. Since that time, he has settled in the city of Rimini, together with his wife and two children, where he continues to paint both hyperrealist style paintings and satirical drawings, cartoons that have been internationally acknowledged.

     Agim Sulaj is the winner of many international prizes. His work has won prestigious awards around the globe, such as in China, Russia, Belgium, France, Spain, Portugal, Greqi, America, Poland, Turkey, Germany, Sweden, Iran. He has exhibited in famous galleries alongside well known artists, such as De Chirico, Balthus, Nerdrum, Sandorfi, David Hockney and many others , His work has been called "a fine, surreal satirical illustration, metaphor for the state of the environment and the failure to protect it".

domenica 5 marzo 2023

Crotone : Umanità tradita

 

"U mani, TA tra dita" = "Umanità tradita"
Alcinoo

Quel peschereccio non si è materializzato improvvisamente a poche centinaia di metri dalla costa.

Era stato già avvistato e segnalato da Frontex la sera prima.

Si dice che a causa del mare forza 7 non fosse possibile raggiungerlo al largo per soccorrere centinaia di esseri umani.

Lo si è lasciato in balia delle onde al suo destino e solo dopo che si era già infranto e fracassato sulla costa sono giunti i primi soccorsi.

Non è stata salvata nessuna vita dalle acque. I naufraghi superstiti erano già sulla spiaggia, l'avevano raggiunta con le loro braccia.

Ci si è limitati a prestare soccorso ai superstiti ed a recuperare i morti che il mare aveva già scaricato sulla spiaggia e a recuperare i corpi senza vita ancora in acqua.

Perché?

Perché non è stato predisposto un meccanismo di pronto intervento già dalla notte?

Anche se non si poteva intervenire al largo si poteva seguire onda dopo onda, metro dopo metro la deriva del peschereccio verso la costa per trovarsi sul posto immediatamente anche solo per riuscire a salvare qualche vita!

Tragedia di Crotone

....

GIO 

www.caricaturegio.altervista.it



Stragedia di Crotone
Piantedosi e Salvini
ElleKappa

Lo scaricabarile
Giannelli
Attraverso il passaggio del barile della responsabilità, Giannelli ci dice che al centro della tragedia di Crotone ci sono le parole disumane del ministro Piantedosi, o forse le direttive di Salvini (che passa dalla mossa di karate nel primo quadro al passo furtivo dell'ultimo) alla Guardia Costiera. Nessuno ha colpa, e alla fine l'unica soluzione è depositare lo scomodo contenitore nell'androne del Tribunale, sperando che se la veda la magistratura. L'unica certezza, a quanto pare è che il barile è vuoto, segno che la politica è in mano a ubriachi. 
https://www.facebook.com/CapireGiannelli/photos/a.857040957736993/5880850012022704


Domenica 26 febbraio. Tragico naufragio di oltre 200 migranti davanti alla costa ionica calabrese, a Steccato di Cutro. La premier Meloni, il cui governo ostacola i soccorsi in mare, esprime cordoglio profondo (come il mare).
Marilena Nardi su Erbacce: https://www.erbacce.org/naufragio/



the little song of indifference
Fabio Magnasciutti




Piantedosi
Riccardo Mannelli



Osama Hajjaj
28 February 2023
Migrants Boats
https://cartoonmovement.com/cartoon/migrants-boats




Vignetta del 2015 che ad ogni tragedia ritiro fuori, di cosa ci stupiamo !?
 Se soccorrere in mare è diventato un reato !!
Paolo Lombardi



#persone #profughi #migranti #naufraghi #SteccatoDiCutro #Crotone #Italia #Europa #strage #governo #Piantedosi 
La colpa. Uno specchio.
Mauro Biani






#persone #profughi #migranti #naufraghi #SteccatoDiCutro #Crotone #Italia #Europa #strage #governo

No, non sono uguali a noi.

Mauro Biani




Insegnare l'#indifferenza 

Mauro Biani




#persone #SteccatoDiCutro #Crotone #strage #migranti #profughi 
Manifestamente #antifascista la gente di Crotone, che non è indifferente e che ridà dignità all'Italia e alla sua Costituzione. Grazie.
Mauro Biani



Vincenzo Luciano è un pescatore di Cutro, uno dei primissimi arrivare in spiaggia dopo il naufragio. 

Qui, in questa foto straziante di Roberto Salomone, sta cercando di strappare alla corrente i corpi dei migranti morti a mani nude, aiutato solo da una fune e dai suoi colleghi pescatori.

Ma, più ancora delle immagini, colpiscono le sue parole cariche di dolore e dignità, rilasciate alla Reuters.

“Uno mi teneva la luce, io prendevo i morti perché sennò la risacca se li prendeva di nuovo. Poi abbiamo fatto l’opposto, ma non si capiva niente, le mamme che urlavano, gridavano. Io non ero pronto a questa cosa, ero andato un po’ in panico. Più si faceva giorno, più vedevamo morti. Sono tre giorni che non mangio, non dormo. 

A un certo punto, ho visto un bambino, aveva 2-3 anni, mi sono infilato in acqua vestito perché pensavo che era vivo. Quando l’ho tirato fuori aveva ancora gli occhi aperti. Ho detto ‘Io questo lo salvo’, ma quando sono uscito fuori ho visto che aveva la schiuma che gli usciva dalla bocca, e allora gli ho chiuso gli occhi. È quella la rabbia mia, che non sono riuscito a salvarne neanche uno. Quando io chiudo gli occhi ancora, mi torna in mente sempre quel bambino. Magari se arrivavo un minuto prima, venti secondi prima, non so quanto, ma potevo salvarlo. Ho un senso di colpa”.

Lui si sente in colpa. LUI.

Vorrei che le parole di quest’uomo le sentissero il ministro Piantedosi, la Presidente del Consiglio Meloni, un membro qualunque di questo governo e di una maggioranza costruita sui voti di chi ha chiesto di respingere e affondare queste persone.

Vorrei che le ascoltassero tutte, a lungo, che non dessero loro tregua. Non dovete avere tregua di fronte a queste immagini, a queste parole, a questa dignità enorme, a questa umanità, a questo dolore.

Lorenzo Tosa


martedì 15 novembre 2022

Migranti: Scontro Italia - Francia

 

Sulla pelle dei migranti.

#giorgiameloni #oceanViking #migranti #france #macron #ong #portiaperti #caricatura #editorialcartoon

Marilena Nardi



Parigi ha rifiutato di ricollocare 3.500 richiedenti asilo dall’Italia, dopo che Roma a sua volta ha negato un porto di sbarco alla nave umanitaria Ocean Viking, che aveva salvato 234 persone lungo la rotta del Mediterraneo centrale. La nave umanitaria alla fine ha attraccato a Tolone, in Francia, dopo tre settimane di stand-off in mare.

La Francia ha contemporaneamente annunciato che non parteciperà più al meccanismo di ricollocamento, approvato nel giugno 2022 per emendare il regolamento di Dublino, ovvero le norme comuni europee secondo cui a prendere in carico le domande di asilo devono essere i primi paesi di ingresso in Europa. Il piano prevedeva inizialmente il ricollocamento di diecimila persone, poi diventate ottomila, che avrebbero dovuto essere trasferite dai paesi di approdo, come Italia e Grecia, in altri tredici paesi europei che avevano volontariamente aderito al progetto.

Da giugno tuttavia solo 117 persone sono state trasferite: di queste 38 sono andate in Francia dall’Italia alla fine di agosto. Altre 74 hanno lasciato l’Italia l’11 ottobre dirette verso le città tedesche di Hannover e Berlino. La Francia ha detto che ne avrebbe accolte altre cinquecento entro la fine del 2022. Il 13 novembre il portavoce del governo francese Olivier Véran ha chiesto all’Europa di reagire contro l’Italia. “La nostra risposta è stata umanitaria e abbiamo permesso alla nave di attraccare a Tolone”, ha detto. “Ma la seconda risposta è ricordare all’Italia i suoi obblighi, e se si rifiuta di farlo, prendere in considerazione ogni misura utile”. Box Content


GIANO BIFRONTEX
Quello che sembrava un buon passo verso una soluzione comune per il salvataggio e l'accoglienza dei migranti nell'Unione si è improvvisamente trasformato in un altro motivo di attrito tra Francia e Italia.
L'accordo di Sharm el-Sheikh tra Meloni e Macron sembra essere improvvisamente saltato e ora la nave Ocean Viking che stava navigando verso Marsiglia dove avrebbe dovuto sbarcare i 234 migranti, in prospettiva di una accoglienza europea, è nuovamente in attesa dell'indicazione di un porto sicuro.
Qualcuno a Parigi deve aver ricordato a Macron i benefici degli accordi di Dublino.
Gianfranco Uber



the kindness of strangers

Fabio Magnasciutti


#persone #migranti #indifferenza #razzismo 

Mauro Biani


NAPOLEONG
Beppe Mora


Vauro


Milko Dalla Battista

14 November 2022

Skirmishes

Diplomatic crisis between Italy and France on the reception of migrants.

crisis #Refugee #HumanRights #Migrants Italy





Quel che resta.

#italia #Francia #Rapporti #ilmanifesto 

Lele Corvi


Giannelli


Giannelli



Meloni prova a ricucire sui migranti, la sua strategia per la tregua con Parigi #meloni #ong #migranti #parigi #GovernoDegliOrrori

Durando



domenica 13 novembre 2022

Problema migranti: è una sfida!


Ascolto
GIO / Mariagrazia Quaranta
www.caricaturegio.altervista.it



CONFERENZA STAMPA DEL SANTO PADRE
DURANTE IL VOLO DI RITORNO DAL BAHREIN
in occasione del "Bahrain Forum for Dialogue: East and West for Human Coexistence"

Volo Papale
Domenica, 6 novembre 2022 Papa Francesco Bergoglio risponde anche ad una domanda sui migranti

Vania De Luca (Rai-Tg3)

Santità, i migranti: ne ha parlato Lei anche in questi giorni. Quattro navi al largo della Sicilia, con centinaia di donne, uomini, bambini in difficoltà, ma non tutti possono sbarcare. Lei teme che in Italia sia tornata una politica dei “porti chiusi” dal centrodestra? E come valuta su questo la posizione anche di alcuni Paesi del Nord Europa? E poi, Le volevo domandare anche in generale: che impressione, che giudizio ha sul nuovo Governo italiano, che per la prima volta è guidato da una donna?

Papa Francesco

È una sfida, è una sfida sui migranti. Il principio per i migranti: i migranti vanno accolti, accompagnati, promossi e integrati. Se non si possono fare questi quattro passi, il lavoro con i migranti non riesce ad essere buono. Accolti, accompagnati, promossi e integrati: arrivare fino all’integrazione. E la seconda cosa che dico: ogni Governo dell’Unione Europea deve mettersi d’accordo su quanti migranti può ricevere. Perché al contrario sono quattro i Paesi quelli che ricevono i migranti: Cipro, la Grecia, l’Italia e la Spagna, perché sono quelli del Mediterraneo più vicini. Nell’entroterra ce ne sono alcuni, come la Polonia, la Bielorussia… Ma la maggior parte dei migranti viene dal mare. La vita va salvata! Oggi, tu lo sai, il Mediterraneo è un cimitero, forse il cimitero più grande del mondo.

Credo che l’ultima volta vi ho detto che ho letto un libro in spagnolo che si chiama Hermanito, è piccolino, si legge rapidamente, credo sia stato sicuramente tradotto in francese, in italiano pure. Si legge subito, in due ore. È la storia di un ragazzo dell’Africa, non so, della Tanzania o di dov’era, che seguendo le tracce del suo fratello è arrivato in Spagna. Cinque schiavitù ha subito, prima d’imbarcarsi! E molte persone, lui lo racconta, le portano di notte a quelle barche – non alle navi grandi che hanno un altro ruolo – e se non vogliono salire: pum, pum!, e li lasciano sulla spiaggia. È davvero una dittatura, le schiavitù, ciò che fa quella gente [i trafficanti]. E poi, il rischio di morire in mare. Se hai tempo leggi questo, è importante.

La politica dei migranti va concordata fra tutti i Paesi: non si può fare una politica senza consenso, e l’Unione Europea su questo deve prendere in mano una politica di collaborazione e di aiuto, non può lasciare a Cipro, alla Grecia, all’Italia, alla Spagna la responsabilità di tutti i migranti che arrivano alle spiagge. La politica dei Governi fino a questo momento è stata di salvare le vite, questo è vero. Fino a un certo punto si è fatto così; e credo che questo Governo [italiano] abbia la stessa politica, non è inumano… I dettagli non li conosco, ma non penso che voglia che vadano via. Credo che ha fatto sbarcare già i bambini, le mamme, i malati, credo che li abbia fatti sbarcare – credo, per quello che ho sentito. Almeno l’intenzione c’era. L’Italia, pensiamo qui, questo Governo, o pensiamo una sinistra, non può fare nulla senza l’accordo con l’Europa, la responsabilità è europea.

E poi, vorrei citare una cosa, un’altra responsabilità europea: l’Africa. Credo che questo l’ha detto una delle grandi donne statiste che abbiamo avuto e abbiamo, la Merkel: ha detto che il problema dei migranti va risolto in Africa. Ma se pensiamo all’Africa con il motto “l’Africa va sfruttata”, è logico che i migranti, la gente scappi da quello sfruttamento. Dobbiamo, l’Europa deve cercare di fare dei piani di sviluppo per l’Africa. Pensare che alcuni Paesi in Africa non sono padroni del proprio sottosuolo, che ancora dipende dalle potenze colonialiste! È un’ipocrisia risolvere il problema dei migranti in Europa, no, andiamo a risolverli anche a casa loro. Lo sfruttamento della gente in Africa è terribile a causa di questa concezione. Il primo novembre, il giorno dei Santi, ho avuto un incontro con studenti universitari dell’Africa, lo stesso che ho avuto con gli studenti della Loyola University degli Stati Uniti. Quegli studenti hanno una capacità, un’intelligenza, una criticità, una voglia di portare avanti! Ma a volte non possono per la forza colonialista che ha l’Europa verso i loro Governi. Se vogliamo risolvere il problema dei migranti definitivamente, risolviamo l’Africa. I migranti che vengono da altre parti sono di meno; andiamo all’Africa, aiutiamo l’Africa, andiamo avanti.

Il nuovo Governo incomincia adesso, e io sono qui ad augurargli il meglio. Sempre auguro il meglio a un governo perché il governo è per tutti. E gli auguro il meglio perché possa portare l’Italia avanti; e agli altri, che sono contrari al partito vincitore, che collaborino con la critica, con l’aiuto, ma un governo di collaborazione, non un governo dove ti voltano la faccia, ti fanno cadere se non ti piace una cosa o l’altra. Per favore, su questo chiamo alla responsabilità. Dimmi: è giusto che dall’inizio del secolo fino ad ora l’Italia abbia avuto venti governi? Finiamola con questi scherzi!

Matteo Bruni




E il terzo gode
L'apertura dapprima deel porto di Marsiglia poi della Corsica infine di Tolone sembrava un primo passo per poter ridiscutere le esigenze italiane per un impegno maggiore europeo per la riallocazione dei migranti salvati nel Mediterraneo. Ora si scopre che la mossa della Francia era solo per far risaltare l'inaccettabile rifiuto italiano allo sbarco dei 234 migranti della Ocean Viking.
E' il risultato evidente di politiche interne molto simili, ispirate più agli interessi nazionali che a quello spirito di solidarietà  richiamato dai principi della Comunità Europea.
Mi pare questa la prova che due errori non facciano una cosa giusta e che tra i due litiganti a vincere sarà sempre la solita.
Uber

Benvenuti nell’Italia di Meloni, Salvini & Co.

#italy #GiorgiaMeloni #MatteoSalvini #Crosetto #Piantedosi #fratelliditalia #Lega #destraitaliana
Marilena Nardi

Strategie.
Vignetta di qualche anno fa, ancora utile e pubblicata recentemente da Pagina21.
#pagina21 #CartooningForPeace #migrantsrights #puzzle #refugees 
Marco De Angelis


Emanuele Del Rosso
11 November 2022
Migration politics
Giorgia Meloni #Refugee #HumanRights #Migrants ngo Italy
https://cartoonmovement.com/cartoon/migration-politics



Sbarchi selettivi", un rito macabro sulla pelle degli ultimi della Terra #bambini #catania #GovernoDegliOrrori #GovernoMeloni #ONG #immigrazione #Humanity1 #parodia #cartoon
Durando

#migranti #governo #PERSONA #caricoresiduale #governo #governomeloni #sbarchiselettivi #Humanity1 #IChinson #satira 
Mario Airaghi


#persone #migranti #governo  #Repubblicadellebanane
Il ragioniere e la selezione.
Mauro Biani


Confini
Lele Corvi

Durante la giornata per i poveri il sommo pontefice ha ribadito il concetto;

Nell’omelia della messa celebrata in occasione della Giornata per i Poveri, Papa Francesco ha parlato dei migranti. “Anche oggi, molto più di ieri, tanti fratelli e sorelle, provati e sconfortati, migrano in cerca di speranza, e tante persone vivono nella precarietà per la mancanza di occupazione o per condizioni lavorative ingiuste e indegne – ha detto il Pontefice -. E anche oggi i poveri sono le vittime più penalizzate di ogni crisi. Ma, se il nostro cuore è ovattato e indifferente, non riusciamo a sentire il loro flebile grido di dolore, a piangere con loro e per loro, a vedere quanta solitudine e angoscia si nascondono anche negli angoli dimenticati delle nostre città”.

“Facciamo nostro l’invito forte e chiaro del Vangelo a non lasciarci ingannare – ha detto Papa Francesco -. Non diamo ascolto ai profeti di sventura; non facciamoci incantare dalle sirene del populismo, che strumentalizza i bisogni del popolo proponendo soluzioni troppo facili e sbrigative. Non seguiamo i falsi “messia” che, in nome del guadagno, proclamano ricette utili solo ad accrescere la ricchezza di pochi, condannando i poveri all’emarginazione”. [...]


SIRENE “POP” di MOISE

Lo confesso: sulla falsariga delle parole del Papa non ho resistito alla tentazione di raffigurare il “Dinamico Trio” destrorso-populista “sub specie sirenaria”.

Povero Ulisse! Se avesse incontrato siffatte sirene non dubito che non avrebbe avuto alcun problema a resistere alla tentazione… anche senza turar con la cera gli orecchi della ciurma e senza farsi legare all’albero maestro!

Ma che volete che vi dica? L’amico “Nessuno” era MOOOLTO più in gamba di tanti nostri contemporanei! 🙂

Fonte QUA

https://www.ansa.it/.../papa-non-facciamoci-incantare...

#Moise #PaoloMoisello #Pubblicità #Fumetti #Vignette #Humor #Disegni #Marchi #Mascottes #Enigmistica #NarrazionePerImmagini Mostra meno