giovedì 22 settembre 2016

'Sin Palabras' di "El Roto" & Boligan

'Sin Palabras' di "El Roto" & Boligan






SENZA PAROLE, una mostra di Angel Boligan ed El Roto, in Huelva, Spagna
Da Francisco Punal Suarez
Speciale per Fany Blog

Sept 21 /2016

Tra le tante attività della IX Edizione di  Otoño Cultural Iberoamericano  (OCIB 2016), sostenuta dalla Fondazione Caja Rural del Sur, tenutasi nella città di Huelva, Andalusia, Spagna, vi è la mostra Senza parole, al Museo di Huelva, dal 23/09 al 30/10,
e alla Casa della provincia a Siviglia, dal 15/12 al 15/01.

Essa è dedicata ai disegni satirici e raccoglie opere di 'El Roto' (Spagna) e Angel Boligán (Messico) e fa parte del IV Ibero-American Press Association, organizzato con l'Associazione della Stampa di Huelva, l'associazione professionale dei giornalisti della Andalusia e l'Associazione dei corrispondenti stampa estera in Spagna, che quest'anno dedicherà particolare attenzione a promuovere  cartoonisti.

Angel Boligan è disegnatore eccezionale con una vasta e diversificata produzione, che è caratterizzata da un disegno squisito, un uso preciso del colore, l'assenza di testo ed un aspetto universale.
Boligan affronta temi caldi come l'inquinamento, la mercificazione della società, la religione, la corruzione politica, il traffico di droga, lo stile di vita sedentario, la fame, la guerra, gli abusi sui minori, le nuove tecnologie, la televisione spazzatura, e altri aspetti ancora , data la sua costante e acuta osservazione della psicologia umana, delle contraddizioni economiche e politiche e dei conflitti sociali che esistono nell'universo. Per Boligán, ogni disegno è un pretesto per far sorridere il lettore, ma anche per farlo riflettere. Lui è un rappresentante della prima linea di umorismo intelligente.

L'ironia, il sarcasmo, la critica sociale e la satira sono elementi fondamentali nei cartoni animati di El Roto; Andres Rabago Garcia (Madrid 1947) ha pubblicato attualmente ne El Pais i suoi disegni, che hanno uno sfondo editoriale nelle sue collaborazioni con Hermano Lobo, e La Codorniz, tra gli altri lavori, che ha firmato con OPS.
Per me, El Roto, è un artista-filosofo con un bisturi in mano, che valuta la
la realtà come una crisi permanente, un problema in corso che mette in discussione e solleva preoccupazioni, con uno sguardo che si concentra sulle contraddizioni e gli abusi della società in cui vive.
Il suo lavoro conferma che l'umorismo è la forma più penetrante di guardare e andare a fondo delle cose.

Esposizione Senza Parole, disegnatori El Roto e Angel Boligan, sono due esponenti di illimitate possibilità espressive ed artistiche di umorismo.


 L' OCIB nasce con lo scopo di servire da collegamento tra le due sponde dell'Atlantico attraverso la cultura. Un totale di 16 soggetti, sia andalusi che nazionali ed internazionali, costituiscono il suo comitato organizzatore.

Angel Boligan :


Acceso A la Informacion - Angel Boligan

Día de reyes - dibujo de Ángel Boligán

Consumista - dibujo de Ángel Boligán



El Roto; Andres Rabago Garcia 


Dibujo de El Roto 

Dibujo de El Roto 

Dibujo de El Roto 

martedì 20 settembre 2016

World Humor Awards 1st Edition : i vincitori del concorso internazionale di disegno umoristico.



World Humor Awards 1st Edition 

Salsomaggiore, Italia 2016

Si sta tenendo a Salsomaggiore la prima edizione del concorso internazionale 
"Humor World Awards"
 (16 Settembre - 4 Ottobre), 
la cui cerimonia di premiazione avrà luogo domenica 25 Settembre 
presso 
l’Hotel delle Terme Baistrocchi. 
"Humor World Awards" consiste in un concorso per disegnatori, ma anche l'assegnazione di premi per opere della letteratura, della pubblicità e dello spettacolo che si sono distinte per il loro umorismo. Infatti, nella prima tappa della mostra, tenutasi a Busseto, lo scrittore finlandese Arto Paasilinna ha ricevuto il 1 ° Premio per la Letteratura Umoristica. Dopo Salsomaggiore la mostra si terrà a Fidenza, Fontanellato e Fiorenzuola D’arda, tutta l’area che corrisponde al "Mondo Piccolo" dello scrittore e vignettista Giovannino Guareschi. “Dal Mondo piccolo al Mondo grande” è infatti lo slogan della manifestazione che, nella sua formula itinerante, sarà poi esposta in altre città italiane e all’estero.

La mostra è organizzata da Gianandrea Bianchi e l'Associazione Culturale Lepidus, con la consulenza degli umoristi Lucio Trojano e Marco De Angelis.

Il concorso di grafica umoristica è costituito da due sezioni, quella sul tema "Cambiamento climatico" e la Caricatura. La mostra è riservata a un numero selezionato di autori italiani e stranieri, circa 130 delle migliori firme internazionali. Questa scelta ha reso il lavoro della giuria molto difficile, poiché gran parte delle opere era di alto livello, sia per l’idea che per lo stile. Molti autori erano infatti meritevoli di premio e la decisione non è stata semplice.

I premi

La giuria composta da Lucio Trojano (Presidente), Gianandrea Bianchi, Marco De Angelis, Olivier Raynaud, Marzio Dall'Acqua, Marzia Marchesi, Daniela Isetti si è incontrata nel corso della prima tappa della mostra a Busseto (la città di Giuseppe Verdi) e ha premiato i seguente artisti.


Tema: CAMBIAMENTO CLIMATICO

1 ° premio: Elena Ospina (Colombia) - "Humor World Awards" Golden Trophy
2 ° Premio ex aequo: Giacomo Cardelli (Italia) - "Humor World Awards" Silver Trophy
                                 Pawel Kuczynski (Polonia) - "World Humor Awards" Silver Trophy
3 ° premio: Niels Bo Bojesen (Danimarca) "Humor World Awards" Bronze Trophy

SEZIONE CARICATURA

1 ° Premio: Achille Superbi (Italia) - "Little World Award" Trophy

MENZIONI SPECIALI - "World Humor Awards" Excellence Trophy

Darko Drljevic - Darco (Montenegro)
Rainer Ehrt (Germania)
Fabio Finocchioli (Italia)
Ilya Katz (Israele)
Pietro Vanessi (Italia)

SPECIAL GUESTS

Istvan Kelemen (Ungheria)
Hasan Fazlic (Bosnia)
Sergio Ippoliti (Italia)


NOMINATIONS e VOTO DEL PUBBLICO – Circa trenta degli autori qualificatisi tra le “Nominations” (di entrambe le sezioni e tranne i vincitori del concorso principale) nei prossimi mesi saranno votati online dal pubblico, che sceglierà il migliore artista per il complesso delle opere esposte.
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Comitato Organizzatore Associazione Culturale LEPIDUS.IT -Via Ludovico Ariosto, 4 43036 Fidenza (Parma) ITALIA -
lepidus@lepidus.it - ​​www.worldhumorawards.org

Tema: CAMBIAMENTO CLIMATICO

1 ° premio: Elena Ospina (Colombia) - "Humor World Awards" Golden Trophy

2 ° Premio ex aequo: Giacomo Cardelli (Italia) - "Humor World Awards" Silver Trophy


2 ° Premio ex aequo: Pawel Kuczynski (Polonia) - "World Humor Awards" Silver Trophy


3 ° premio: Niels Bo Bojesen (Danimarca) "Humor World Awards" Bronze Trophy





SEZIONE CARICATURA

1 ° Premio: Achille Superbi (Italia) - "Little World Award" Trophy





MENZIONI SPECIALI - "World Humor Awards" Excellence Trophy


Darko Drljevic - Darco (Montenegro)


Rainer Ehrt (Germania)


Fabio Finocchioli (Italia)


Ilya Katz (Israele)


Pietro Vanessi (Italia)


SPECIAL GUESTS


Istvan Kelemen (Ungheria)


Hasan Fazlic (Bosnia)


Sergio Ippoliti (Italia)



---------------------------------------------------------------------------------------
Complimenti da FANY-BLOG a tutti gli artisti partecipanti, agli organizzatori, alla giuria 
ed alla cara Elena Ospina.

Domenica alla premiazione alle 18.30 circa oltre ai premiati , sarà presente anche Buduàr, con alcuni dei suoi collaboratori,  e la storia del giornale umoristico, verrà proiettata durante la serata, con buona musica dal vivo e un workshop della Wacom.

lunedì 19 settembre 2016

Omicidi sul lavoro.


di CeciGian



Omicidi sul lavoro. Give me five!
di Nadia Redoglia
Qui Nuova York. E’ scoppiata pentola a pressione adibita a ordigno letale per ferire 29 persone. Fortunatamente un’altra è stata disinnescata prima che saltasse. E’ dall’alba di domenica che ne stiamo  parlando incessantemente. Ogni testata catapulta in prima il fatto criminale  riportando (e ripetendo a mantra) il cosa, ildove e il quando. Il chi e il perché, nel rispetto dello stile giornalistico per 5W, sarà materia per opinionisti di talk show dal cui guazzabuglio cerebrale ciascuno trarrà personale opinione: all you can eat …
Qui Taranto, Roma e Tarvisio: tre morti sul lavoro. Dall’inizio dell’anno siamo già arrivati a circa 500. Gli infortuni non si contano. Per questi fatti i cosadove e quando appaiono e immediatamente sublimano. I chi eperché, salvo indignazione del presidente della repubblica, saranno neppure argomento da bar sport, altro che talk show. Le stragi sul e per il lavoro esulano dallo stile giornalistico perché sono sotto gli occhi menefreghisti di tutti ogni giorno: in casa propria tra impalcature e opere straordinarie condominiali per trapezisti senza rete, nei cantieri, nei campi, sulle strade, nelle fabbriche: all you can die…


Merce umana
Mauro Biani
---

domenica 18 settembre 2016

Carlo Azeglio Ciampi (1920-2016)

Carlo Azeglio Ciampi (Livorno, 9 dicembre 1920 – Roma, 16 settembre 2016)
 è stato un economista, banchiere e politico italiano, 
decimo presidente della Repubblica dal 18 maggio 1999 al 15 maggio 2006. [...]

Al caro Presidente-Partigiano che attraversò la linea Gustav sui monti della Majella in Abruzzo.
https://it.wikipedia.org/wiki/Linea_Gustav
http://ilcentro.gelocal.it/regione/2016/09/16/news/ciampi-il-ricordo-della-brigata-maiella-1.14107082
Gio



di Perazzolli



Airaghi



Pillinini e la lettera di ringraziamento di Ciampi

Pillinini


Presidente emerito
Pillinini


Natangelo




Ellekappa


Staino




Giannelli



Ciampi Elisi
MASSIMO GRAMELLINI
Con Ciampi se ne va un tipo di italiano che non esiste più. I suoi meriti e demeriti li giudicherà la Storia, se ne sarà capace. Ma era un italiano da esportazione, rispettato perché rispettabile e rispettoso del proprio ruolo, degli avversari e delle istituzioni. Faceva parte di quella generazione forgiata dalla guerra di cui ciascuno di noi ha avuto in famiglia qualche esemplare. Persone toste, animate da una tensione ideale e da una disciplina che non impediva loro di godersi la vita, ma senza mai perdere la dignità. Retorici, a volte. Mai fasulli. Ciampi era il jolly da giocarsi nelle emergenze, il mister Wolf chiamato a risolvere problemi sempre nuovi, il bagnino di Livorno che ogni volta si tuffava per salvare il salvabile. Avrà commesso errori, come tutti. Ma, a differenza di altri, lui non ci ha mai fatto vergognare. Forse perché, prima di essere un uomo di Stato, era un uomo. Mestiere ancora più difficile, specie per chi debba coniugarlo con quello di Stato.

Nei Campi Elisi la mitologia collocava le anime di coloro che erano amati dagli dei. Mi piace pensare che adesso ci si trovi anche lui, in compagnia di Bobbio, Agnelli, Carli, Olivetti, Ferrari, Montanelli, Montalcini e tanti altri, famosi e sconosciuti, che bene o male hanno costruito questo Paese e non si possono liquidare con un rutto, come ha fatto quel Salvini, definendo il Presidente appena morto «traditore degli italiani». Detto da uno che l’italiano - inteso come grammatica - lo tradisce tutti i giorni, non fa nemmeno rabbia. Semplicemente pena.

sabato 17 settembre 2016

44° Premio Satira Politica 2016 Forte dei Marmi : i premiati

Fonte Premio Satira Politica

17 Settembre 2016  ore 17.30
Capannina di Franceschi Forte dei Marmi


-------------------------------------------------------------

IL PREMIO SPECIALE "CITTA’ DELLA SATIRA 2016" È STATO ASSEGNATO A:
I GATTI MÉZZI  (Francesco Bottai, Tommaso Novi)
Metti due pisani doc, Tommaso Novi pianista, compositore e cantante, e Francesco Bottai chitarrista, compositore e cantante, uniti dalla passione per la musica - tra il jazz e lo swing - e il vernacolo pisano.   Hanno iniziato  a suonare insieme - come dicono di se stessi  - arruffati  e un po’ incazzati, come se la vita fosse una secchiata d’acqua in faccia quando meno te l’aspetti. Da più di dieci anni cantano una Pisa d'antan dove anche i gatti, in un vicolo, possono essere sorpresi dalla pioggia fino a diventare mézzi e l’intera Toscana, in modo ironico e spiazzante.

---------------------------------------------------------------

IL 44° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL DISEGNO SATIRICO A:
VANNA VINCI
La Bambina Filosofica non è kantiana: di Immanuel gliene bastano 5 minuti ogni sera per sconfiggere l’insonnia. Non è darwinista: Darwin gli va storto perché ha applicato l’evoluzione all’uomo invece che alla donna.
Non è aristotelica e nemmeno platonica, non è stoica e tantomeno epicurea, non è idealista ma neanche materialista, non è illuminista o al contrario romantica, né marxista oppure esistenzialista. Soprattutto la Bambina Filosofica non è una filosofa.
Semplicemente è una autentica rompiballe, piccola ma cattiva, che non sbaglia mai una battuta. Come le fa dire sua madre di penna, Vanna Vinci, citando Leo Longanesi: «Sono un carciofino sott’odio».

--------------------------------------------------------------

IL 44° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA PER L’AUTORE È STATO ASSEGNATO   A:
 MATTIA TORRE
A Mattia Torre, sceneggiatore,  autore di testi disperati e comici per il teatro come “La gola”, per la televisione e il cinema come “Boris”, e per l’ultimissimo Corrado Guzzanti di “Dov’è Mario?” Epopea di un intellettuale che nottetempo si trasforma a sua insaputa in comico, ma che potrebbe anche essere il contrario.  Raccontando in quel radicale spaesamento esistenziale il nostro, nel mondo rovesciato che ci assedia.

-------------------------------------------------------------

IL 44° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER LA TV A:
SAVERIO RAIMONDO
È un incrocio antropologico tra Luttazzi e Chiambretti, l'unico stand up comedian italiano che sembri vero. Si vede che ha studiato.
Lo premiamo, citandolo, perché crediamo che «la satira non deve cambiare il mondo, non deve far pensare, non deve trasformarsi in poesia né diventare pretesto (o arma) di lotta politica. La satira deve fare ridere, punto, il resto sono problemi tuoi».
«Nella trattativa con lo Stato, la mafia chiede l’esenzione dal canone Rai»: ecco, una battuta così contiene un’analisi politica ma soprattutto l’amore perduto per il buon senso.

-------------------------------------------------------------

IL PREMIO "PINO ZAC 2015  PER LO STUDIO SPECIALISTICO  È STATO ASSEGNATO A:
GABRIELE NERI
per il libro “Caricature architettoniche. Satira e critica del progetto moderno”. (Quodlibet)
Daumier se la prendeva con il barone Hausmann che aveva spianato Parigi. Il “Punch” ironizzava sul signor Eiffel ritraendolo nelle sembianze della sua torre. Il “Canard enchaîné” non perdonava nessuna delle radiose utopie moderniste a Le Corbusier. Il “New Yorker” non risparmiava dosi di pesante ironia al Guggenheim. “Il  Selvaggio” del fascista Maccari ce l’aveva con il razionalismo del fascista Piacentini, quello dell’Eur.
Non si sono salvate dal ludibrio satirico la Sidney Opera House, le sedie tubolari di Breuer, il Museo di Bilbao, il cui   autore,  Frank Gerhy, è finito nei Simpson. SuTopolino troviamo invece Enzo Pianoterra, versione  Disney di Renzo Piano. E Fuksas diventa “Fuffas” l’archistar di “Crozza delle meraviglie”.
Il bel libro di Gabriele Neri, Caricature architettoniche. Satira e critica del progetto moderno fa crollare l’ultimo baluardo del culturalmente corretto.


-------------------------------------------------------------

IL 44° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL WEB A:
MARTINA DELL’OMBRA
I suoi ragionamenti sono disarmanti. A volte partono da premesse errate per giungere a conclusioni paradossali ma logiche. Altre partono da conclusioni condivisibili per risalire alle motivazioni meno credibili.
Martina dell’Ombra è una web star che divide per gli stessi motivi per cui conquista visualizzazioni sui social: sembra troppo scema per essere vera. Scema non è per niente. Dal web fa rinascere con una nuova lingua la nobile arte della satira, una satira leggera, includendo anche i più giovani nella sua community di riferimento. Il suo sogno è quello di scendere in politica.

-------------------------------------------------------------

IL 44° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA PER IL CINEMA A:
“SHOWBIZ” di LUCA FERRARI
Già definito "il lato B della Grande Bellezza", Showbiz documenta con turbo realismo le vite parallele, ieri e oggi, di quattro piccoli grandi protagonisti delle prime tv private a Roma. Tra sfilate di intimo femminile, archeologici talk show, macchiette fantasmatiche e locali trasgressivi vanno in scena la popolarità e il suo contrario, le luci della ribalta e l'oblio, le ore liete e i malanni della miseria e della vecchiaia. Dinanzi alle vittime del cannibalismo televisivo, Luca Ferrari si fa indagatore, poeta, complice e assistente sociale.

-------------------------------------------------------------

IL 44° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER IL DISEGNO SATIRICO INTERNAZIONALE A:
 DAMIEN GLEZ (Burkina Faso)
Non c’è africano, che non abbia riso ai disegni satirici e alla battute di Damien Glez. Forti, irriverenti, attualissimi, con un taglio che richiama i grandi disegnatori internazionali senza mai trascurare i temi africani, i suoi disegni satirici arricchiscono da più di vent’anni il giornale satirico burkinabé “Journal du Jeudi”, unica pubblicazione satirica del continente che abbia resistito all’usura del tempo.
Glez disegna con il cuore prima che con la matita e l’emozione di traghettare l’umorismo della gente burkinabé verso la satira contro i potenti, continua ad assicurargli l’ammirazione dei suoi connazionali.

-------------------------------------------------------------

PREMIO SPECIALE "PINO ZAC 2015" È STATO ASSEGNATO AL LIBRO:
“SULL’ORLO DEL PRECIPIZIO” di ANTONIO MANZINI (Sellerio)
Antonio Manzini ci spiazza e ci confonde. La scorsa  primavera ha esordito come regista al cinema con una commedia, quest’autunno partirà in Tv la prima fiction tratta dalla sua fortunata serie di libri sul  vice-questore Rocco Schiavone. Ma durante tutta l’estate è rimasto ai primi posti in classifica con il suo nuovo romanzo 7-7-2007. E pochi sanno che ha cominciato come attore ed era anche bravo. Perché lo premiamo? Perché ci confonde e ci sorprende, rimescola sempre le sue carte e ci disorienta.
In sintesi è spiazzante proprio come la vera satira deve sempre fare.
E tra l’altro  lo fa con un innato sense of humour. Quale sarà il suo prossimo travestimento?

-------------------------------------------------------------

IL 44° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO ALLA CARRIERA A :
NINO FRASSICA
Per il lessico surreale che rende ancora più surreale la surrealtà dei fatti
Per quelli della notte
Per l’orosco
Per i nanetti di Sani Gesualdi
Per il bravo presentatore di Indietro tutta e di Sofia Coppola
Per complimenti per la connessione
Per l’opera tutta di vandalismo sui luoghi comuni
Perché è l’italiano contemporaneo che ci fa più ridere

-------------------------------------------------------------

IL 44° PREMIO FORTE DEI MARMI PER LA SATIRA POLITICA È STATO ASSEGNATO PER  LA RADIO A:
GIOVANNI VERNIA
Dimostrazione vivente che una laurea in ingegneria elettronica con il massimo dei voti può portarti ovunque, perfino sul palco di “Zelig”, Vernia è riuscito miracolosamente a far convivere marketing e comicità, computer e “jeans muccati”, il rintronato da discoteca Johnny con il bravo ragazzo Giovanni.
Ballerino, entertainer, imitatore e ora pure voce radiofonica, in dieci anni Giovanni Vernia non ne ha sbagliata una. ESSIAMONOI che, per questo, lo premiamo. TI STIMIAMO, FRATELLO !

-------------------------------------------------------------

La GiuriaRoberto Bernabò, Filippo Ceccarelli, Pasquale Chessa, Pino Corrias, Beppe Cottafavi, Serena Dandini, Massimo Gramellini, Bruno Manfellotto, Giovanni Nardi, Cinzia Bibolotti, Franco A. Calotti.
Ai Vincitori verranno consegnate le sculture: 
"L'Ape" di Pietro Cascella,  “Cavallo e cavaliere” di Ugo Guidi, "Omaggio a Pino Zac" di Emanuele Giannelli. “La Città della Satira” di Rinaldo Bigi


-------------------------------------------------------------



Il 44° Premio Satira Politica 2016 per Il Disegno Internazionale va a Damien Glez (Burkina Faso)









Sarà la satira dell’Africa – quella forte e orgogliosa, che nasce nel cuore del continente, nel Burkina Faso – a conquistare il Premio Satira Politica 2016 per il disegno internazionale e che per la precisione sarà assegnato sabato 17 settembre – alle 17.30 alla Capannina di Franceschi – alle idee e al coraggio di un disegnatore come Damien Glez, molto attivo anche nell’Associazione “Cartooning for Peace”, associazione nata nel 2006 per difendere la libertà di satira nel mondo.
Ormai burkinabè come un vero nativo (e sposato a una famosa attrice  burkinabè), arrivato in Africa tanti anni fa come cooperante di nazionalità francese, Glez, che ha al suo attivo collaborazioni con “Le Monde”, “Le Figaro”, e “Libération”, oggi, alle soglie dei cinquant’anni, ha trovato nel paese africano il lievito per far crescere la sua passione per la caricatura e il disegno.
A cambiare il suo destino fu l’incontro con Boubacar Diallo, un autore umoristico affascinato dalla cultura europea, che coltivava dagli anni Ottanta l’idea di dar vita ad un giornale. I due decisero di fondare assieme "Le journal du jeudi”, una rivista satirico-umoristica che trovava le condizioni favorevoli nella fine dello stato di emergenza in Burkina e che si fondava sullo spirito della gente africana molto incline all’umorismo, uno spirito che volentieri ama spingersi sulle frontiere della satira, soprattutto quella contro i potenti.
Oggi il giornale vende oltre 10 mila copie alla settimana e rappresenta una pietra miliare nella storia dell’editoria satirica africana, non cerca in alcun modo di imitare i modelli europei o francofoni (uno per tutti il celeberrimo “Le Canard enchaîné”) ma traccia ogni settimana una propria via alla satira che Glez coltiva con i suoi disegni e con la sua capacità di imbastire questa apprezzata rivista.

Glez che è anche apprezzato docente universitario, autore televisivo e paroliere, ha da anni la cittadinanza burkinabè, ama stare a Ouagadougou, la capitale, dove si sente a casa, perché, dice, è il «pays des hommes intègres», il paese degli uomini onesti.
“Lavorare sulle notizie e sull’attualità - riconosce Glez – ti mantiene reattivo e ti impegna totalmente, riuscendo ad emozionarti quando puoi permetterti di maltrattare la notizia sotto il punto di vista della satira”. I suoi sono disegni dal grande tratto comunicativo, spesso amari e sempre diretti. Vanno al cuore del problema con un filo di sorriso sulle labbra: “L’attualità, recita un suo disincantato reporter di guerra, è come un film di James Bond. Termina quando il malvagio muore.” Ma nelle sue vignette satiriche troviamo anche i grandi temi internazionali che si riverberano sui Paesi africani: la fame (“Un bimbo affamato un tempo chiedeva cos’era la tv oggi chiede, guardando la tv, cos’è il riso!”), la tutela dell’ambiente, la libertà di espressione, minacciata spesso da corpulenti e insensibili soldati che pensano alla guerra anche quando parlano di pace, o quegli integralismi che sono una piovra che attanaglia il continente africano. Tutto questo senza mai dimenticare l’autoironia: “La carta stampata è indispensabile in Africa” – dice una donna intenta ad incartare il pesce – “Avete mai incartato il pesce con un sito web?”.

---------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Dal mio blog:


Damien Glez
Naufrages en Méditerranée... (2012)


Exposition des dessinateurs de Cartooning for peace en ce moment au festival de Cannes...
Woody Allen
by Damien Glez (2013)



COP21 : retrouvez le dessin du jour, par Cartooning for Peace / Dessins pour la Paix et Greenpeace France !
Glez (2015)  


Oggi Sabato 17 settembre ore 17,30 alla Capannina di Franceschi a Forte dei Marmi avrà luogo la Cerimonia di Premiazione del 44° Premio Satira Politica.

Il Premio Satira, nato nel 1973, premia scrittori, disegnatori, comici, registi, autori e blogger satirici. La Premiazione, condotta da Serena Dandini, sarà un vero e proprio festival della satira, grazie alla presenza dei protagonisti indiscussi di questa arte.

La giuria è composta da Serena Dandini, Massimo Gramellini, Filippo Ceccarelli, Beppe Cottafavi, Bruno Manfellotto, Pino Corrias, Roberto Bernabò, Pasquale Chessa e Giovanni Nardi, Cinzia Bibolotti e Franco A. Calotti.

Le sculture-premio del Premio Satira Politica (fuse in bronzo a cera persa, secondo l'antico metodo greco e romano, dalle fonderie artistiche di Pietrasanta) sono state create e modellate dagli scultori: Pietro Cascella (1921-2008), che si ispirò per la scultura "L'Ape" al disegno-logo della manifestazione, creato dal pittore Arturo Puliti nel 1973; Ugo Guidi ( 1912-1977 ) con la scultura "Cavallo e cavaliere”; Rinaldo Bigi (n. 1942 ) con la scultura "La Città della Satira”; Emanuele Giannelli (n. 1962 ) con la scultura "Omaggio a Pino Zac"

http://www.museosatira.it/

qui altri disegni di Damien Glez

mercoledì 14 settembre 2016

Querelare Charlie Hebdo?


Querele
La querela a Charlie Hebdo non è satira che fa ridere, è satira che fa pensare.
Mauro Biani




Il dramma di Amatrice continua… – da Il Fatto Quotidiano – http://www.natangelo.it #charliehebdo #amatrice #pasta
Natangelo




Querelare Charlie Hebdo? La strada della libertà non si può bloccare con le censure
Gianni Rossi

D'ora in poi si potrà ancora dire o parlare di un "accordo all'amatriciana", "politiche e promesse in salsa amatriciana", come sinonimo di inciucio, pastrocchio di basso livello? O c'è il rischio che il presenzialista sindaco di Amatrice ci quereli tutti? E parlare di mafia, malaffare, di amministratori corrotti o distratti, di edifici per lo più pubblici (scuole, ospedali, caserme) che crollano, pur essendo stati ristrutturati proprio con i fondi dei precedenti terremoti? E si potrà ricordare quello che sentenziano tutti i più autorevoli sismologi del mondo che "ne uccide più l'incuria e l'incompetenza degli uomini, che il sisma"?

È vero, Charlie Hebdo usa una "satira urticante", non perdona nessuno, neppure Dio o Allah, Gesù e Maometto, potenti vivi e poveri morti ammazzati, papi e imam, politici di destra o di sinistra. Charlie è stato ruvido anche con i propri morti, uccisi nella redazione (segnale di avvio della nuova stagione del terrorismo fondamentalista), al teatro Bataclan e bistrot vicini, a Nizza, all'aeroporto e nel metro di Bruxelles. Se si leggessero le sue pagine, però, ci si renderebbe conto che si tratta anche di un settimanale che analizza con serietà e con studiosi esperti i fatti politici, economici e culturali del mondo.

Molti, dopo il 7 gennaio del 2015 e la manifestazione dell'11 con 4 milioni di persone per le strade di Parigi, sono tornati a leggerlo, e molti oggi non lo comprano più, non condividendone la libertà urticante della sua visione editoriale-cultural-politica. Ma nessuno ha mai ritenuto diffamante i contenuti delle sue vignette legate a eventi di cronaca sanguinaria. Neppure il sindaco e gli abitanti di Nizza se la sono presa per le vignette sull'attentato del 14 luglio, come quella che recitava così: "Nizza: come è riuscito il camion ad entrare nella zona vietata?", dal camion con su scritto "Gelati", un arabo stilizzato risponde al vigile urbano: "Vengo a freddare i turisti", e il poliziotto, "OK, andate pure". In un'altra il camion sfrecciava con la dicitura agghiacciante: "Dio esiste e pesa 10 tonnellate"!.

La libertà di espressione anche nelle sue forme artistiche per immagini è una delle conquiste più importanti, che ci riportano proprio alla rivoluzione francese del 1789. Scorrendo alcune esposizioni al Louvre e al Museo d'Orsay ci siamo soffermati spesso sulle stampe di vignette satiriche nell'Ottocento e nei primi anni del Novecento: erano di una "cattiveria", politicamente scorrette, come neppure oggi ci si immagina. Eppure, i politici, l'imperatore, i generali, i "poteri forti" insomma, non si appellavano ai giudici per "ristabilire l'onore" messo in berlina. C'era sempre chi dalla tribuna avversa si "vendicava" con altrettanta virulente satira.

E poi che dire del messaggio insito nelle due vignette in questione? Certo, la prima era mal congeniata per i nostri gusti; ma la seconda "azzeccata", come direbbe Di Pietro. Ancora paghiamo nelle accise e nel disastro dei conti pubblici per le indecenti ricostruzioni dei paesi distrutti dai terremoti del Belice e dell'Irpinia (come non ricordare la puntuale e dettagliata Relazione della Commissione parlamentare presieduta da Oscar Luigi Scalfaro, poi divenuto capo dello Stato, "Le mani sul terremoto", con 58 mila miliardi di lire, circa 52 miliardi di euro, spesi dagli italiani e persi nei rivoli del malaffare politico camorristico?).

C'è chi parla, indaga, scrive, documenta con servizi radio e TV la tragedia, il dolore dei superstiti, gli sforzi sovrumani dei soccorritori, e chi invece usa "l'arma della satira" graffiante ed estemporanea. Tutti, comunque, cercano di informare e di fare una breccia nelle coscienze dell'opinione pubblica, colpita e commossa, che dopo i primi giorni rischia di addormentarsi, di perdere l'attenzione umanitaria e solidaristica. Ecco, la satira entra diretta nelle nostre coscienze come un pugno nello stomaco, per ricordarci il dramma e cosa c'è dietro a questi "disastri naturali", in un territorio che da secoli è considerato il più sismico d'Europa. In altre parti del mondo si è saputo affrontare queste calamità da tempo, senza che si creassero connubi tra politici locali e nazionali e ambienti del malaffare, col risultato di costruire, troppo spesso, edifici che poi crollano come castelli di sabbia, o peggio ancora intascarsi le tangenti senza neppure ricostruire.

Queste querele contro la libertà di espressione sono atti di censura anacronistici. Non andrebbero neppure prese in considerazione da parte dei magistrati. La libertà di coscienza e di opinione è una strada d'importanza universale, difficile da percorrere, irta di insidie, ma certo non teme i terremoti, quanto la mano degli uomini. Purtroppo!

--------------

Il mio interessantissimo contributo al dibattito sulla satira stamattina su Canale 5 (finalmente un canale nazionalpopolare e non solo quella roba da carbonari che è La7). Provo a parlare insieme all'avvocato del comune di Amatrice (cioè uno che crede che - con 300 morti e migliaia di sfollati e vari paesi da ricostruire- sia più utile querelare un giornale di satira straniero per una vignetta) e insieme a Filippo Facci. Quando dall'alto dei miei studi in legge (sì, ho studiato legge) ho chiesto all'avvocato "Va bene, e come crede che finirà questa querela?" credo di aver intravisto il baratro.
Mario Natangelo







Davide Charlie Ceccon



Intervista a Marika Bret, giornalista di Charlie Hebdo.

Marika Bret: 
"Potremo commentare qualcosa quando riceveremo la denuncia, 
perchè al momento noi non abbiamo ricevuto assolutamente nulla. 
Non possiamo dare un commento prima di vedere le carte.
Si è dato molto spazio a chi ha criticato con forza le vignette,
 ma ci si è dimenticati di tutti quegli italiani che attraverso i loro blog 
hanno spiegato cos'è la satira, cos'è lo humor nero.
I giornali satirici, il linguaggio satirico sono molto poco conosciuti
 in Italia.
Queste vignette non vanno estrapolate dal contesto, da ciò che è Charlie Hebdo."
Giornalista: 
"Quindi insomma, secondo voi si è trattato di un problema di cattiva comprensione? le vignette non sono state capite?
Marika Bret: "SI!"




Paolo Lombardi


Fran


JE SUIS ENCORE CHARLIE


Tra il settembre 1997 e il marzo 1998 numerose scosse di terremoto colpirono l’Umbria e le Marche. L’allora sindaco di Gualdo Tadino, Rolando Pinacoli, oltre ad affrontare i problemi della ricostruzione decise che poteva aiutare i concittadini sdrammatizzando, con intelligenza, la catastrofe abbattutasi sulla comunità.
Chiese quindi a Dino Aloi di realizzare una mostra umoristica sul terremoto.
La mostra si fece, si intitolò Matite tremolanti.
Io realizzai una vignetta nella quale un anziano appoggiato ad un bastone, scosso da un improvviso e violento tremito, implorava “Speriamo sia solo il Parkinson”.
Nessuna associazione di malati strillò alla gratuita denigrazione di chi era affetto dalla terribile malattia e la mostra ebbe un ottimo successo.
La vignetta di Charlie sul recente terremoto é invece parsa a molti brutta, squallida, inopportuna, vergognosa, ecc.
Eppure la successiva vignetta di Charlie, di spiegazione, dovrebbe ormai aver chiarito che invece si trattava di una intelligente e violenta messa alla berlina della corruzione, dell’insipienza e delle infiltrazioni malavitose che innegabilmente sono le maggiori cause del disastro. Italianissimi problemi.
Le anime belle che si sono indignate al massimo possono dire che non hanno riso perchè l’humour nero non gli piace. Legittimo ma niente di più.
Certo se Benigni fa un film, dove si ride, sui campi di concentramento e Charlie Chaplin in Shoulder Arms (Charlot soldato) fa ridere sui soldati che muoiono al fronte nel 1918 tutti sono d’accordo nel dire che si tratta di trovate geniali. Ed è così.
Ma perché la vignetta di Charlie non sarebbe geniale? Perchè è cruda? Probabilmente. Ma ne avevano fatte molte anche sul dramma di Fukushima e quelle su Maometto hanno fatto ridere anche coloro che oggi si indignano. Solo che loro hanno poi versato un tributo di sangue alla libertà di essere anche eccessivi.
Per altro l’ambasciatore francese che si dissocia da Charlie dovrebbe anche dissociarsi da André Breton il quale nel manifesto del surrealismo da lui scritto ne descriveva le caratteristiche così:”…automatismo psichico …dettato dal pensiero in assenza di ogni controllo esercitato dalla ragione, al di fuori d’ogni preoccupazione estetica o morale”.
Perché Breton è anche di fatto il fondatore dell’Umour noir o meglio, quello che ci ha insegnato che ridere alla proposta di Jonathan Swift di risolvere il dramma della carestia in Irlanda mangiandosi i bambini, ben prima che lo facessero i comunisti, era da persone intelligenti.



Les lasagnes du maire
Paride Puglia